Un’unica pillola composta da 3 farmaci (antipertensivo, anticolesterolo e antiaggregante) in grado di ridurre del 30% il rischio di ictus e infarto in chi ha già avuto un attacco cardiaco. Queste le conclusioni dei ricercatori che hanno condotto la sperimentazione del farmaco in 113 centri in 7 Paesi – tra cui l’Italia – su oltre 2.500 persone, seguite per 3 anni, andate incontro a 1 infarto miocardico nei 6 mesi precedenti. “La ‘polipillola’, contenente aspirina, un ACE inibitore e una statina, è risultata più efficace dei trattamenti standard nel ridurre il rischio cardiovascolare in pazienti con precedente infarto miocardico, senza però incidere per la mortalità per tutte le cause”, commenta Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia. “La polipillola è comoda da usare per i pazienti in quanto combina diversi farmaci in una sola pasticca che viene assunta una sola volta al giorno, semplificando così la terapia e migliorando l’aderenza, meccanismo responsabile dei benefici di questa strategia terapeutica. I risultati di questo studio suggeriscono che la polipillola potrebbe diventare parte integrante delle strategie di prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti post-infartuati ma non si tratta di una combinazione ‘magica’.”
Come rilevato da molti esperti, la polipillola non consente tuttavia l’ottimizzazione della terapia, e potrebbe esserci il rischio di sotto dosaggio, a causa dell’impossibilità di regolare i singoli componenti sulla base delle esigenze di ciascun paziente. Lo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, è stato presentato nel corso di ESC Congress 2022, il meeting annuale della Società Europea di Cardiologia, svoltosi a Barcellona dal 26 al 29 agosto.