Plasma convalescenti COVID-19 contro eventuale ritorno del virus Sars-CoV-2

Ormai non è una novità che il plasma delle persone convalescenti di Covid-19 possa costituire un aiuto contro le infezioni da Sars-CoV-2. Tra i sostenitori di questa tesi e “garante” pratico di questa metodologia il prof. Giuseppe De Donno, direttore della Pneumologia e dell’Unità di Terapia intensiva respiratoria dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova, che ha messo al sicuro “oltre 300 sacche di plasma di pazienti convalescenti” che verranno conservate “per essere utilizzate in caso di nuove pandemie”. A spiegarlo è stato lo stesso De Donno nel corso di un’audizione in commissione Affari sociali della Camera, illustrando i risultati della sperimentazione con il plasma iperimmune in pazienti con forme gravi di Covid-19: “Abbiamo fatto un incontro con il Centro regionale sangue per decidere cosa fare del plasma che abbiamo accumulato tra Mantova e Pavia, ovvero oltre 300 sacche di plasma. Abbiamo deciso di tenercelo e non avviarlo all’industria farmaceutica per essere pronti affinché possa essere utilizzato in caso di nuove pandemie”, dichiara. “Se avremo una seconda ondata a ottobre o novembre dobbiamo essere pronti e averlo a disposizione e dare l’opportunità ai centri che hanno bisogno di attingere plasma dalla nostra riserva. In queste ultime settimane – precisa De Donno – abbiamo ceduto volentieri decine di sacche di plasma ai colleghi di Milano e di alcune zone dell’Emilia Romagna.”