Più di un milione di italiani soffrono di stress post-traumatico

Circa il 2% della popolazione soffre nel corso della vita di un Disturbo Post-Traumatico da Stress. Solo la depressione maggiore, le fobie specifiche e la distimia (un disturbo dell’umore) risultano essere più diffusi del DPTS. Per aiutare chi soffre di tali disturbi, il 25 giugno prossimo sarà per la prima volta a Trieste Liana Rodrigues Netto, psicotraumatologa brasiliana esperta nel prevenire e trattare lo stress conseguente a eventi traumatici con una metodologia innovativa riconosciuta a livello internazionale. Il Disturbo Post-Traumatico da Stress nasce come categoria diagnostica per definire quei casi clinici che compaiono a seguito di un evento traumatizzante. All’inizio si pensava di dover studiare il disturbo solo in presenza di eventi eccezionali, quali esperienze belliche o terremoti; con il tempo, si è visto essere una diagnosi utile anche in casi di eventi “minori” quali incidenti automobilistici, violenze fisiche e sessuali. Alcuni studi segnalano, ad esempio, che circa il 40% dei sopravvissuti a un incidente stradale mostra i sintomi di DPTS. Questi possono arrivare a limitare significativamente l’autonomia personale con irritabilità, insonnia, rabbia improvvisa, depressione e ansia, ma a volte emerge anche il senso di colpa, per essere sopravvissuti o non aver potuto salvare altri individui. Per tale disturbo, il dott. Iacono, psicoterapeuta e direttore del Centro di Psicologia Funzionale di Trieste, evidenzia quanto la dimensione corporea abbia un ruolo decisivo. Il corpo esprime il malessere sul piano fisiologico e muscolare con dolori al torace, capogiri, problemi gastrointestinali o emicranie. Attraverso il corpo è però pure possibile intervenire per prevenire e trattare il DPTS. Questi temi verranno sviluppati da Liana Rodrigues Netto, docente internazionale del Somatic Experiencing Trauma Institute durante il workshop di domenica 25 giugno a Trieste. La dott.ssa Netto è una psicologa che coordina dal 2011 il progetto sociale “Madre Provvidenza”, proposto gratuitamente alla popolazione vulnerabile di Bahia sofferente di disturbi d’ansia in seguito a episodi di violenza. Nel corso dell’incontro presenterà con modalità teorico-pratiche i principi base di un metodo di lavoro psicofisiologico riconosciuto a livello internazionale e elaborato dal noto psicotraumatologo statunitense Peter Levine.