Pitolisant: la nuova molecola che combatte la narcolessia

La narcolessia è una malattia rara che in Europa riguarda un individuo ogni 2.500. È caratterizzata da una marcata sonnolenza diurna, con deficit di attenzione e impulsi improvvisi e irresistibili a addormentarsi. Molti soggetti narcolettici soffrono anche di attacchi di cataplessia, caratterizzati dalla perdita improvvisa e temporanea del tono muscolare, con il rischio di pericolose cadute. “Le alternative farmacologiche fino ad oggi in uso hanno contemplato farmaci psicostimolanti – spiega il prof. Giuseppe Plazzi, responsabile del Centro del Sonno dell’Irccs Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna e esperto mondiale di narcolessia – per contrastare l’eccessiva sonnolenza diurna, associati all’impiego di sodio oxibato, per alleviare la cataplessia. Soluzioni che però non risolvevano completamente i bisogni terapeutici dei pazienti in termini di maggiore efficacia, sicurezza e comodità di assunzione.” Nuovi scenari si configurano oggi per questi pazienti grazie a pitolisant, in grado di offrire, rispetto agli altri prodotti usati nella narcolessia, un meccanismo d’azione nuovo: l’attivazione delle vie istaminergiche. Come ha spiegato il prof. Sheng Lin, dirigente della Ricerca presso l’INSERM di Lione e esperto mondiale di neurofisiologia delle vie istaminergiche, la forma più comune di narcolessia è causata dalla distruzione – a seguito di un meccanismo autoimmune favorito da una predisposizione genetica – di un gruppo di neuroni, detti ipocretine o orexine, che regolano lo stato della veglia. Nella narcolessia, la loro assenza è, in parte, compensata da un incremento del numero dei neuroni istaminergici, che però risulta non sufficiente a mantenere un adeguato livello di veglia e a impedire il verificarsi di pericolosi attacchi cataplettici. È stata, pertanto, sollevata l’ipotesi di provare a compensare la distruzione dei neuroni orexina, potenziando l’attività dei neuroni istaminergici; proprio su questa intuizione si fonda l’innovativo funzionamento di pitolisant.

La terapia ha dimostrato di avere un’efficacia superiore al placebo e pari alle terapie psicostimolanti in uso (modafinil), nel ridurre l’eccessiva sonnolenza diurna. Pitolisant ha inoltre dimostrato una significativa riduzione della cataplessia – sintomo su cui invece gli psicostimolanti come le anfetamine o modafinil sono inattivi – riducendo la frequenza degli attacchi fino al 75%, persino in pazienti che ne sono colpiti in maniera grave con una media di 10 episodi settimanali. Il farmaco è stato ben tollerato. Aspetto importante: non si è verificato alcun sintomo da astinenza.