
La compensazione dei difetti uditivi è una strategia che gli ospedali non hanno ancora realmente tentato, ma se lo facessero potrebbe essere possibile ridurre il rischio di nuovi ricoveri per una frazione significativa dei loro pazienti. È quanto sostiene il prof. Jan Blustein, della New York University, autore di uno studio condotto su 4.436 pazienti.
“Gli ospedali sono spesso ambienti rumorosi e caotici, in cui comprendere il parlato può essere difficoltoso, specialmente nei soggetti con deficit uditivi, il che è molto comune nei pazienti anziani”, spiega Blustein. Negli USA questa disabilità interessa 1 soggetto su 3 di età compresa fra i 65 e i 74 anni, e circa la metà di quelli over75. Un recente studio ha suggerito che l’uso di supporti uditivi da parte degli anziani con deficit di questo tipo comporterebbe una riduzione della probabilità di ricovero o di visite in pronto soccorso.
Secondo i ricercatori, l’incremento della consapevolezza sull’elevata prevalenza della perdita di udito negli anziani e l’educazione dello staff sul modo di parlare alle persone con difficoltà uditive potrebbero aiutare a risolvere parte del problema. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of the American Geriatrics Society.