Perché la contraccezione fatica a affermarsi in Italia

La contraccezione in Italia fatica a farsi strada tra false credenze, mancanza di informazione sulle opzioni disponibili e politiche che appaiono disincentivanti. Qui entra in gioco il counselling, fondamentale strumento per informare le donne sulle opportunità che offre il Sistema Sanitario Nazionale per evitare di arrivare a interruzioni di gravidanza, anche ripetute, che nel lungo periodo possono avere ripercussioni sulla fertilità e la salute. “Siamo convinti – sostengono i responsabili della Società Italiana della Contraccezione in un loro comunicato – che la contraccezione debba essere informata e responsabile oltre che favorita dal sistema che deve agevolarne l’accesso a tutte le donne, in una società ormai sempre più multiculturale e dalle molteplici esigenze”. Resta ovvio che l’aborto, e la Legge che lo garantisce, debba rimanere un diritto della donna e non possa prescindere da un’adeguata presenza di medici obiettori e non obiettori. La Legge 194 è una buona normativa che consente di rispettare il credo di ognuno senza preclusioni e che pertanto deve essere protetta e difesa.

Sul tema della contraccezione di emergenza, i responsabili SIC rivolgono quindi un appello di condivisione a tutti i ginecologi perché parlino di un’importante opportunità per le donne che tuttavia, ancora una volta, vanno informate perché questo tipo di contraccezione sia davvero efficace. E questo troppo spesso non avviene. Secondo alcuni studi, le donne che hanno rapporti non protetti dopo l’assunzione del contraccettivo d’emergenza sono esposte a un rischio di gravidanza indesiderata tre volte superiore. Non solo, la loro somministrazione non è in grado di proteggere dalle malattie sessualmente trasmissibili, e anche questo va detto. Ma tale attività di informazione e di educazione a una sessualità consapevole non può essere a appannaggio solo dei Pronto Soccorso nel fine settimana, e perciò vanno sostenute anche tutte le altre strutture in grado di fornire tali servizi. Tra questi fondamentali sono i consultori, che richiedono di essere rilanciati, potenziati e organizzati al meglio in quanto presidio primario sul territorio cui tutti possono accedere.