Le paratiroidi sono 4 piccole ma importanti ghiandole, minuscole come lenticchie, che producono il paratormone. Quando sono assenti o non producono livelli sufficienti di paratormone provocano ipoparatiroidismo, una patologia rara e difficile da riconoscere poiché si presenta con una grande varietà di sintomi aspecifici e complicazioni. Nell’ipoparatiroidismo i livelli ematici di calcio nel sangue diminuiscono, mentre quelli di fosforo aumentano; una diagnosi precoce permette di limitare gli effetti collaterali, come problemi ai denti, cataratta e calcificazioni cerebrali.
La causa più frequente di ipoparatiroidismo è un danno alle paratiroidi conseguente a un intervento chirurgico alla tiroide. Può essere anche conseguenza di una patologia autoimmune; in questi casi è possibile l’associazione con l’iposurrenalismo e le malattie autoimmuni della tiroide. I sintomi dell’ipoparatiroidismo includono dolori addominali, unghie fragili, cataratta, capelli o pelle secchi, crampi muscolari, spasmi muscolari, dolore al viso, alle gambe e ai piedi, convulsioni, pizzicore alle labbra o alle dita di mani e piedi. L’ipoparatiroidismo autoimmune non è prevenibile; l’ipoparatiroidismo iatrogeno può essere prevenuto evitando di danneggiare per quanto possibile le paratiroidi in corso di interventi chirurgici al collo. La diagnosi di ipoparatiroidismo si basa su analisi del sangue mirate a valutare i livelli di calcio, fosforo, magnesio e paratormone. Un ECG può dare indicazioni su eventuali anomalie del battito cardiaco.
L’obiettivo del trattamento dell’ipoparatiroidismo è ripristinare l’equilibrio nelle concentrazioni di calcio e degli altri minerali nell’organismo ed è basato sull’assunzione, che in genere deve proseguire per tutta la vita, di supplementi di vitamina D e di carbonato di calcio. In caso di ipocalcemie gravi sintomatiche può essere indicata la supplementazione di calcio per via endovenosa. Spesso però la diagnosi non è agevole e per questo è in atto un’iniziativa di sensibilizzazione. “La campagna sta andando molto bene e ci auguriamo che vada ancora meglio”, dichiara la dott.ssa Cristina Galligani, presidente di Appi. “#4PICCOLECOSE finora ha permesso ad altre persone di capire che cos’è l’ipoparatiroidismo e ha aiutato molti pazienti a non sentirsi soli. Sapere che esiste un sito ad hoc, dove si possono leggere informazioni sulla malattia e dove si può entrare in contatto con altre persone che vivono con l’ipoparatiroidismo, condividere le difficoltà e trovare soluzioni è un grande aiuto.”