
Secondo un nuovo studio pubblicato su The Lancet Global Health, quasi 1 uomo su 3 è affetto da almeno 1 tipo di Papilloma virus; in particolare, circa 1 su 5 da 1 o più ceppi HPV ad alto rischio. La prevalenza è alta nei maschi di età superiore ai 15 anni, indicando come gli uomini sessualmente attivi costituiscano – a prescindere dall’età – un importante serbatoio per le infezioni ai genitali da HPV. Il Papilloma virus non è dunque un problema esclusivamente femminile. L’Oms sottolinea inoltre come appena il 32% delle 11enni abbia completato la vaccinazione contro l’HPV.
Mentre il virus, con oltre 340mila decessi l’anno, è la principale causa di tumore della cervice uterina, negli uomini – secondo le stime dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro Iarc – nel 2018 avrebbe causato circa 69.400 casi di cancro, come tumori del pene, dell’ano, della bocca e della gola. Per quanto riguarda la prevenzione del tumore della cervice uterina, l’Oms raccomanda che la popolazione primaria a ricevere il vaccino anti-HPV sia quella delle bambine di età compresa tra i 9 e i 14 anni, prima cioè che diventino sessualmente attive; secondo i modelli, il raggiungimento di una copertura dell’80% nelle femmine ridurrebbe anche i rischi di infezione nei maschi. Al 2022, a livello globale, 125 Paesi (64%) avevano introdotto la vaccinazione HPV nei propri programmi di immunizzazione nazionali per le femmine; 47 Paesi (24%) anche per i maschi.