Palermo, OK all’accorpamento Pronto Soccorso ospedali Cervello – Villa Sofia. Amato: “Mancano medici ed è necessaria ristrutturazione”

“La chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale Cervello e il suo trasferimento a Villa Sofia è inevitabile perché mancano i medici e perché va ristrutturato. Ne condividiamo anche il modello organizzativo, probabilmente l’unico possibile per ottimizzare la risposta clinica e le risorse umane, che sono stremate. Resta il nodo drammatico della carenza di medici e sanitari come ribadiamo da anni e che sembra uscito fuori da qualsiasi dibattito, programma elettorale e di governo”, dichiara il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Toti Amato. “Si continua a parlare di Pnrr solo in termini di investimenti strutturali e tecnologici; non una riga nel piano e mai una parola sul numero insufficiente di medici e sanitari, che sono i destinatari di un radicale cambiamento. E non sembrano esserci correttivi all’orizzonte. Una visione distorta di sanità pubblica nuova, moderna ed efficace che si aggiunge alla surreale ‘questione settentrionale’ che ha rimpiazzato la ‘questione meridionale’, dimenticata da decenni per disinteresse e che oggi ci impone nei fatti la chiusura di un pronto soccorso nevralgico.”

“Villa Sofia beneficia di ben 1.000m2 di superficie operativa. Il fabbisogno è di 32 medici, ma sono solo in 14”, afferma il direttore del Trauma Center di Villa Sofia, Antonio Iacono. “Al Pronto Soccorso del Cervello servirebbero 26 medici, ma ce ne sono appena 10. A marzo, quando saranno unificati i 2 PS adulti e contestualmente torneranno al Cervello il Pronto Soccorso Pediatrico, l’Ortopedia Pediatrica e la Pediatria, l’ospedale si trasformerà in vero polo materno-infantile insieme agli altri servizi di Ostetricia, Ginecologia e Neonatologia che già l’ospedale eroga. In questo modo non solo saranno ottimizzati risorse umane e percorsi clinici, ma potranno essere recuperati nuovi posti letto che oggi scarseggiano.”