Genova Anno VI - n°32 - 30.01.2008 Pagine Nazionali

del 14/02/2008

 

Napoli, Aborto, il blitz, retroscena e tanta ignoranza


Aldo Franco De Rose e Andrea Coppola redazione@clicmedicina.it

La notizia: aborto terapeutico per una Patologia Cromosomica non ben precisata.


I testi del TG 5 di oggi parlano di una grave malformazione del feto, mentre il TG1 di ieri sera ha così recitato: "la donna ha abortito alla 20° settimana dopo la scoperta di un'alterazione genetica del feto che secondo statistica comporta, nel 40% dei casi, malformazioni gravissime!"


Ma udite! Udite!: la grave malformazione di cui si parla è la Sindrome di klinefelter!


Insomma, invece di concentrarsi su questa sindrome, in verità non così terribile come si dice, si parla di aborto e legge 194. In Italia oggi esistono moltissimi maschi con questa sindrome che vivono normalmente, occupano posti di responsabilità ed in alcuni casi di mosaicismo (condizione in cui nello stesso individuo si possono trovare cellule con l’alterazione genetica e cellule con cariotipo normale) possono anche essere fertili.


Ma la bagarre mediatica in corso verte, come abbiamo detto, sulle solite questioni relative alla legge 194 (morale, chiesa, liceità ecc...), sull'eccessività dell'intervento della polizia in reparto (anche i medici cattolici non hanno esitato a definire eccessivo il blitz ), e sulle presunte irregolarità dell'aborto.


E tutto questo perché? Perché molte volte c’è ignoranza e non si conoscono bene i contenuti di ciò che si discute. Il tragico ed il deludente di tutta la situazione è che, ancora oggi, non si è provveduto a spostare il punto di vista sulle affermazioni rilasciate sulla Sindrome di Klinefelter che viene ovunque definita come alterazione cromosomica con conseguenze gravissime. La stampa ha appreso questo (forse solo dalla povera donna) e questo sta divulgando.

Tutti i giornali online riportano la seguente intervista:
“Come e quando ha saputo che il bimbo aveva una grave malattia? Ho 39 anni e mi era sembrato indispensabile sottopormi all'amniocentesi. Era il 18 gennaio e il referto con la diagnosi me l'hanno consegnato il 31. Sul foglio c'era scritto "Sindrome di Klinefelter”. Poi mi hanno tradotto il significato, una cosa terribile.
Una brutta malattia? Si, un difetto dei cromosomi che poteva comportare ritardo mentale, problemi al cuore, diabete e l'assenza di alcuni ormoni.
Ed è così che ha deciso di abortire? Non c'era altra scelta. Appena mi hanno comunicato che mio figlio sarebbe stato un malato per tutta la sua vita, non ho avuto dubbi.”

Forse la donna è stata vittima di disinformazione da parte dei medici? Oppure ha sovrastimato le notizie che le sono state fornite? Speriamo che l’UNITASK, l’associazione delle persone con Sindrome di Klinefelter (www.unitask.it), attraverso la voce dei pazienti e degli esperti sull’argomento, possa far capire al più presto che i maschi con Sindrome di Klinefelter non sono dei mostri nè dei ritardati mentali come si è voluto far capire in questi giorni.
 

 






 
 
 
 

  



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