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Genova Anno IV - n°25 - 20.10.2006 Pagine Nazionali
7 milioni di italiani soffrono di mal di testa clicMedicina - redazione@clicmedicina.it
I milioni di italiani, ma soprattutto le donne, con forme gravi e spesso
croniche che compromettono la vita lavorativa, le relazioni sociali e a volte
anche i rapporti di coppia soffrono di mal di testa. Le dimensioni del problema
in Italia sono ampie, e lo dimostra il VI Rapporto sulle Politiche della
cronicità a cura del Coordinamento nazionale Associazioni malati cronici,
Cittadinanzattiva. Dal documento, presentato a Roma nel marzo scorso - ricorda
una nota - emerge tra l'altro che l'emicrania ha una prevalenza del 15-20% e
colpisce le donne 2,5-3 volte più spesso degli uomini. Spesso determinanti sono
infatti i fattori ormonali: l'emicrania da ciclo mestruale colpisce ad esempio
il 14% del 'gentil sesso', e nel 60% delle emicraniche le 'altalene' ormonali
scatenano la crisi. Senza contare le variazioni di intensità degli attacchi
registrate in gravidanza e dopo il parto. Tra le altre forme di mal di testa
esiste poi la cefalea tensiva o da stress, che affligge il 38,3% della
popolazione con dolori diffusi e abbastanza lievi. La cefalea del fine settimana
compare invece dopo un'attività lavorativa particolarmente intensa e scompare al
termine del weekend, mentre la cefalea a grappolo si manifesta a orari fissi con
dolori insopportabili nella zona dell'occhio che possono durare anche tre ore.
Sempre più diffusa, infine, è la cefalea da abuso di analgesici: circa l'80% dei
pazienti con cefalea cronica - avvertono infatti gli esperti - usa
quotidianamente dosaggi elevati di farmaci antidolorifici, con il risultato di
peggiorare ulteriormente il dolore innescando un 'circolo vizioso' difficile da
interrompere. Funghi: come consumarli e cosa fare in caso di intossicazione In questo periodo dell’anno la raccolta e il consumo di funghi spontanei aumenta considerevolmente, a motivo delle favorevoli condizioni atmosferiche e parallelamente aumentano i casi d’intossicazioni, a volte anche mortali. Le manifestazioni determinate dai funghi tossici spesso mimano sindromi influenzali e come tali vengono trattate, con un pericoloso ritardo nella impostazione della terapia adeguata. Si consiglia, pertanto, ai cittadini di: • non consumare funghi se prima non sono stati controllati da un micologo o se non si è certi della loro commestibilità • di consumare solo funghi ben cotti • di non far consumare funghi a bambini, a donne in stato di gravidanza e a persone affette da particolari patologie • in caso di comparsa di sintomi quali: dolori addominali, vomito e diarrea o altra sintomatologia, dopo aver consumato funghi, contattare tempestivamente il medico di base o il pronto soccorso o un Centro Antiveleni (CAV) • se ci si reca al Pronto Soccorso per comparsa di vomito, diarrea o altra sintomatologia dopo il consumo di funghi non controllati, portare con se eventuali resti di funghi cotti, crudi o residui di pulizia. Fonte:
www.ministerosalute.it Queste pagine sfruttano standard
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