
All’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è entrato in funzione nelle scorse settimane un innovativo sistema di indoor tracking, che consente il monitoraggio digitale in tempo reale degli ingressi e delle uscite dei pazienti nel tragitto reparto – blocco operatorio e degli spostamenti intraospedalieri delle principali attrezzature elettromedicali e informatiche mobili. Speciali braccialetti vengono allacciati al polso del paziente ricoverato in reparto o in terapia intensiva al momento del trasferimento in sala operatoria. Il paziente viene tracciato in automatico lungo tutto il tragitto intraospedaliero grazie a una nuova rete di antenne cablate. Circa 3mila dispositivi e attrezzature sono dotati di un apposito tag che viene tracciato attraverso la tecnologia Bluetooth (BLE). Il primo tracciamento ad essere stato attivato, alla fine dello scorso anno, riguarda le sale operatorie: nel 2022 gli interventi chirurgici all’ospedale di Bergamo sono stati oltre 37mila. Oggi è possibile monitorare automaticamente i tempi di utilizzo delle sale, quelli necessari per il trasferimento dai reparti di degenza e dalle terapie intensive verso i blocchi operatori e viceversa.
“La digitalizzazione dei processi offre l’opportunità di ottimizzare la gestione e i tempi del blocco operatorio, di individuare eventuali criticità e di ridurre gli sprechi”, dichiara Silvia Scetti, dell’Unità Gestione Operativa e Direzione del Papa Giovanni XXIII, curatrice del progetto. “Le moderne strutture ospedaliere sono dotate di reti cablate di alta qualità. L’evoluzione tecnologica offre soluzioni software e hardware di asset tracking a costi limitati”, afferma Antonio Fumagalli, direttore dei Sistemi Informativi ICT (information and communication technology) dell’Ospedale attraverso i quali il sistema è stato implementato. “La tecnologia BLE, che sfrutta un sistema Bluetooth con basse emissioni simile a quello installato sui nostri smartphone, permette di riconoscere un tag associato a un oggetto/soggetto in movimento. Il localizzatore oggi può dirci in quale punto dell’ospedale si trova un paziente oppure un apparecchio elettromedicale. A breve, reti come questa permetteranno la navigazione indoor, sul modello di quella che siamo abituati ad usare per gli spostamenti su strada, aiutando il paziente a trovare l’ambulatorio per la visita prenotata o teleguidando il visitatore fino al letto di degenza del parente ricoverato in una grande struttura ospedaliera come la nostra.”
A partire dalla rete di sensori già implementata, l’Ingegneria Clinica ha esteso il tracking alle apparecchiature elettromedicali. La conoscenza della quantità e della localizzazione fa ricorso di solito all’inventario manuale, con tutti i limiti, gli errori e i costi connessi. A settembre è iniziata l’apposizione di uno speciale “bottone” su circa 3mila attrezzature come elettrocardiografi, ecografi e sonde, pompe a siringa, defibrillatori, elettrobisturi, cardiostimolatori esterni, carrelli per la cartella elettronica informatizzata. La rete di antenne di rilevazione è stata estesa a tutti i reparti e ambulatori, sempre grazie al lavoro dei Sistemi informativi e dell’Ufficio tecnico, in collaborazione con l’azienda TapMylife; a gennaio 2023 è entrato in funzione il sistema di tracciamento digitale.
“Il nuovo sistema di localizzazione digitale real-time della dotazione tecnologica è stato introdotto anzitutto per offrire maggiore sicurezza clinica al paziente”, dichiara Maddalena Branchi, direttore dell’Ingegneria Clinica dell’ASST Papa Giovanni XXIII. “Oggi in qualsiasi momento e in tempi brevi possiamo recuperare le apparecchiature che servono per erogare le prestazioni anche in urgenza. La gestione centralizzata delle informazioni è un fattore fondamentale in un’azienda complessa come la nostra, che vive di turnazione continua 24 ore su 24 di professionisti. Per ciascun device possiamo studiare i tempi di impiego medio giornaliero e la ‘giornata-tipo’. Per esempio, possiamo registrare quelli di un ecotomografo che viene usato la mattina per le procedure ambulatoriali, mentre il pomeriggio fa rientro per essere utilizzato in reparto. Possiamo ottimizzare la dotazione di ciascuna Unità e sfruttare al meglio le opportunità di condivisione della strumentazione. Possiamo infine evitare sprechi in fase di acquisto, il sottoutilizzo della strumentazione oppure il mancato utilizzo, per vari tipi di anomalie.”
“Abbiamo investito in questi 2 progetti che, con costi relativamente contenuti, ci permettono di ottimizzare la gestione di processi strategici dell’ospedale”, dichiara Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII. “Il vantaggio offerto dall’infrastruttura, realizzata con le antenne cablate, permetterà in futuro all’Ospedale di Bergamo di estendere l’offerta di automazione, ed introducendo un sistema monitoraggio su servizi di tipo logistico, clinico-organizzativo o rivolto all’accoglienza e all’utenza e allo stesso tempo rafforzando i profili di sicurezza clinica per i pazienti.”