Grazie alla combinazione di software e AI, del detettore 4 volte più grande di quello montato nelle macchine di precedenti generazioni e della ridotta velocità della testa, la nuova TAC dell’Ospedale Koelliker di Torino, con 512 strati, è in grado di offrire: un ridottissimo tempo di acquisizione con immagini ad altissima risoluzione; l’abbattimento delle radiazioni; una considerevole riduzione dell’utilizzo del mezzo di contrasto. Il tutto, a beneficio di diverse categorie di pazienti, divenendo nuovo strumento fondamentale per Ortopedici, Oncologi e Neurologi nel percorso di diagnosi e cura, informa la Struttura in un comunicato. Tra i più importanti campi di utilizzo della nuova TAC, vi è in particolare quello cardiaco: la TAC Cardiaca è un esame di valutazione dell’anatomia delle coronarie, del muscolo cardiaco e dell’apparato cardiovascolare che, attraverso lo studio delle analisi di flusso, rappresenta la prima linea di valutazione diagnostica per una sospetta patologia cardiaca. Secondo i dati dell’Oms, ictus e infarto sono la principale causa di morte in Europa, con una stima di circa 10mila decessi al giorno, e costituiscono la prima voce di spesa del Sistema Sanitario Nazionale. “Sino ad ora l’approccio ad una sospetta patologia ischemica erano il test da sforzo, non invasivo, o in molti casi la coronarografia, invasiva”, dichiara il prof. Sebastiano Marra. “Con una sensibilità del 94%, oggi la TAC coronarica è più precisa del test da sforzo e permette allo Specialista di escludere in maniera rapida, precisa e non invasiva una patologia, riscontrando l’assenza di patologie oppure di individuare la patologia e di procedere con altri esami specifici. Inoltre è una TAC che non ‘lascia indietro’ nessuno: sino ad oggi, molti pazienti non potevano fare questo esame a causa, per esempio, di aritmie o fibrillazioni atriali. La velocità di 0,23 secondi garantisce di poter fare questo esame a tutti.”
“La TAC Revolution Apex Elite offre un enorme progresso in numerosi ambiti diagnostici”, afferma la dott.ssa Mara Falco, responsabile della diagnostica per immagini della Struttura. “A livello oncologico, per esempio, permette di caratterizzare i tessuti e di valutare la risposta delle lesioni tumorali alle terapie. Per i Medici che si occupano dell’apparato muscolo-scheletrico si tratta di un notevole passo avanti: mai prima d’ora era stato possibile evidenziare l’edema osseo e l’infiammazione del tessuto scheletrico. A livello neurologico non è solo possibile ottenere maggiori dettagli sui piccoli vasi affetti da patologia tipo aneurismi, ma è possibile caratterizzare le aree di penombra post-infarto ovvero il tessuto cerebrale che può recuperare dopo un ictus.”
“La prevenzione è al centro del nostro percorso diagnostico”, dichiara Paolo Berno, AD dell’Ospedale Koelliker. “Crediamo che questa nuova TAC sia la nuova frontiera della medicina preventiva, capace di offrire un primo importante strumento, precisissimo e non invasivo, a tutti i pazienti per cui si ipotizza una patologia coronarica, sulla base di sintomi o fattori di rischio conosciuti ma soprattutto per tutti coloro che, in assenza di sintomi, scelgono di fare prevenzione.”