OMS. Sono 780 i casi di vaiolo delle scimmie; la scorsa settimana erano 257

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha comunicato che il numero di casi di vaiolo delle scimmie nei Paesi nei quali la malattia non è endemica è praticamente triplicato in un settimana, passando da 257 a 780. Contagi confermati dall’Oms sono rilevati in 27 Paesi in cui la malattia non è endemica, ovvero generalmente non diffusa. In Italia sono almeno 14 i pazienti che hanno contratto il virus; nessuno avrebbe sintomi gravi. Il maggior numero dei contagi è stato riscontrato in Europa e Nord America. Il Regno Unito riporta il più alto numero di infezioni, ben 207. Seguono Spagna (156), Portogallo (138). Altri casi sono stati registrati in Messico, Argentina, Marocco e negli Emirati Arabi Uniti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha precisato che non è chiaro dove e in che circostanze i pazienti abbiano contratto il virus responsabile della patologia. Il vaiolo delle scimmie si starebbe diffondendo principalmente tramite il contatto stretto, e non esistono al momento prove che la trasmissione stia avvenendo esclusivamente per via sessuale.

La malattia presenta sintomi aspecifici e specifici: quelli aspecifici vengono così definiti in quanto comuni a altre patologie, e comprendono febbre, mal di testa, gonfiori sospetti, linfonodi ingrossati, mal di schiena, dolori muscolari; è invece caratteristico della malattia e coincide con la capacità di trasmissione dell’infezione il rash cutaneo che in genere evolve da macule a papule, vescicole e pustole. Successivamente, pustole e vescicole divengono croste, che poi cadono, mettendo fine al periodo di contagiosità che può anche superare i 20 giorni.