La professione del Pediatra sta cambiando per rispondere alle mutate esigenze di bambini e ragazzi tra “nuove malattie” e nuovi assetti familiari e sociali. Il tema è stato al centro dell’evento La Pediatria che Cambia, organizzato con il contributo non condizionante di Neopharmed Gentili, che ha recentemente riunito a Roma Pediatri provenienti da tutto il Paese per confrontarsi anche sul grave calo delle nascite, ai minimi storici dall’Unità d’Italia. “Per rispondere in maniera puntuale ai bisogni di cura di bambini e adolescenti, è essenziale ottimizzare l’attuale modello assistenziale – tra i migliori al mondo – creando una rete pediatrica capillare che sappia farsi carico delle specifiche necessità assistenziali attraverso presidi ospedalieri strategici per la gestione di situazioni complesse e una Pediatria del territorio forte che funga da collante tra bambini, adolescenti, famiglie e il Servizio Sanitario Nazionale”, dichiara Gianluigi Marseglia, direttore dell’Unità di Pediatria Generale e Specialistica del Dipartimento di Scienze Clinico-Chirurgiche Diagnostiche e Pediatriche dell’Università degli Studi di Pavia. All’interno di un contesto sociale in continuo mutamento, gli esperti hanno evidenziato un sensibile aumento dell’incidenza di alcune patologie come i disturbi del neurosviluppo, ansia e depressione, acuite dall’esperienza della pandemia, ma anche di patologie croniche quali diabete, obesità e malattie respiratorie e allergiche, strettamente correlate agli stili di vita.
“Le malattie allergiche interessano 1 bambino su 4”, afferma Michele Miraglia Del Giudice, professore associato dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. “Negli ultimi anni, si riscontra un significativo aumento di queste patologie a causa di cambiamenti degli stili di vita ma anche dei maggiori livelli di inquinamento ambientale e domestico. L’approccio del Pediatra è incentrato sull’educazione alle sane abitudini di vita quotidiana e alla corretta gestione della malattia che richiede un monitoraggio costante e l’adesione alle cure.”
“Oggi più che mai – in piena sinergia con gli attuali obiettivi di Politica sanitaria focalizzati sulla gestione delle cronicità, la prevenzione e il rafforzamento dell’assistenza erogata sul territorio – la Pediatria di Famiglia, quale pilastro delle cure primarie, è impegnata in una costante attività di prevenzione e di educazione sanitaria per la promozione di corretti stili di vita”, dichiara Antonio D’Avino, presidente nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri FIMP. “I circa 7mila Pediatri di Famiglia operanti su tutto il territorio nazionale svolgono il delicato, ma strategico ruolo, di sentinelle per le altre anime del Servizio Sanitario Nazionale: è attraverso visite periodiche ad età filtro – i cosiddetti Bilanci di Salute – che facciamo prevenzione in maniera proattiva, a tutela della salute di circa 7milioni di famiglie italiane.”