La ricerca è stata condotta su modelli murini di cancro dell’endometrio e del cancro della pelle. Inoltre, un trial clinico di fase 1, il primo nel suo genere, ha testato l’agente in individui affetti da cancro dell’endometrio avanzato, ottenendo risultati promettenti e indicando la necessità di ulteriori approfondimenti su tale strategia anti-tumorale. Gli autori hanno esaminato il potenziale di NP137, anticorpo monoclonale che blocca la netrina-1, in uno studio clinico di fase 1 che ha coinvolto 14 pazienti con cancro dell’endometrio avanzato. Il trattamento si è dimostrato sicuro e ha portato a risposte anti-tumorali in 9 pazienti; l’8% dei pazienti ha avuto una stabilizzazione della malattia e in 1 paziente le metastasi al fegato sono diminuite di oltre il 50%. Nei modelli murini, l’efficacia dei farmaci chemioterapici convenzionali (carboplatino e paclitaxel) è migliorata quando combinata con NP137. In uno studio separato, Cèdric Blanpain e i colleghi dell’Universitè Libre de Bruxelles ULB hanno dimostrato che l’inibizione mediata da NP137 della netrina-1 ha ridotto la proporzione di cellule che subiscono la transizione epiteliale-mesenchimale in un modello murino di carcinoma a cellule squamose. Il trattamento ha ridotto il numero di metastasi e aumentato la sensibilità del tumore alla chemioterapia.
Gli autori hanno anche valutato il trattamento su cellule tumorali umane trapiantate nei topi, dimostrando che l’inibizione della netrina-1 impedisce la transizione epiteliale-mesenchimale in queste cellule. Complessivamente, i risultati suggeriscono che le terapie netrina-1-inibitrici potrebbero essere impiegate per superare la resistenza ai trattamenti nel cancro. Entrambi gli studi sono stati pubblicati su Nature.