Aliou ha 21 mesi ed è nato a Tillabéri, in Niger: è l’ultimo di 7 fratelli e nei giorni scorsi è arrivato a Bologna per essere curato. Il piccolo è affetto da cardiopatia congenita e necessita di cure presso un Centro specializzato. Ad accogliere lui e la mamma all’aeroporto G. Marconi, l’Associazione Piccoli Grandi Cuori, che sosterrà tutte le spese medico-sanitarie, il viaggio e l’accoglienza una volta dimesso dall’Ospedale. L’appello di solidarietà per il piccolo è stato lanciato Ong laica umanitaria italiana Coopi, attiva negli ambiti della cooperazione internazionale e della salute: quasi 1 anno fa, la responsabile della missione Coopi, Morena Zucchelli, si era attivata insieme all’ambasciatore italiano in Niger per portare il piccolo paziente in Italia, prendendo contatti con l’Associazione Piccoli Grandi Cuori, grazie alla quale, già nel 2021, era stato curato e accolto in Italia un altro bambino del Niger, Habibou, arrivato in gravissime condizioni. Le cure necessarie per Aliou saranno prestate dai Cardiologi e dai Cardiochirurghi pediatrici dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola a Bologna. Non esistendo un accordo tra la Regione Emilia-Romagna e il Niger, si è infatti reso necessario coprire i costi vivi per le cure mediche, oltre alle spese per il volo aereo e a quelle per l’accoglienza presso il Polo dei Cuori, dove è giunto in attesa di ricovero e dove resterà poi con la madre per il periodo necessario una volta dimesso. Il Polo dei Cuori è la casa presso la quale l’Associazione accoglie gratuitamente i pazienti cardiopatici congeniti e le loro famiglie. Nel 2022 la struttura ha accolto 84 famiglie, quasi 200 persone, di cui 36 minori: familiari di pazienti con cardiopatie congenite ricoverate in ospedale o pazienti stessi; pazienti dimessi ma non ancora pronti per tornare a casa; pazienti e familiari residenti fuori Regione che devono sottoporsi ad accertamenti e controlli presso il Policlinico; coppie in attesa della nascita di un bimbo con diagnosi prenatale; trapianti di cuore e lungodegenze; accoglienze internazionali.
Aliou, racconta l’Associazione, è frutto di seconde nozze: il suo papà è un piccolo commerciante, ha 5 figli dalla prima moglie e 7 dalla seconda; lui è il più piccolino. La sua mamma, Aichatou, ha 42 anni e lo ha accompagnato in Italia lasciando gli altri figli in cura e gestione alla prima moglie e alla nonna. “Mi sento bene, non ho avuto paura del viaggio, anche se è la prima volta che prendo un aereo”, racconta la madre. “Ho molta fiducia nell’Associazione e nei Medici e so che sarò ben accolta. Mi sono accorta che Aliou era malato per la difficoltà di respirare dopo il Battesimo, a una settimana dalla sua nascita.”
“Ci siamo attivati subito appena ho ricevuto la chiamata di Morena Zucchelli di Coopi”, dichiara Paola Montanari, presidente Piccoli Grandi Cuori odv. “Abbiamo accolto Aliou e la sua mamma e gli daremo tutto il supporto possibile, attraverso il lavoro prezioso delle nostre psicologhe, delle nostre assistenti sociali e dei nostri volontari. Quando Aliou sarà dimesso dall’Ospedale tornerà insieme alla sua mamma qui al Polo dei Cuori dove i nostri volontari si occuperanno di fare la spesa per loro e di aiutarli nei trasferimenti verso l’Ospedale. Aliou riceverà le migliori cure sanitarie, grazie al lavoro eccellente dei nostri medici delle Unità Operative di Cardiologia e Cardiochirurgia dell’IRCCS Sant’Orsola. Qui, dal 1997, siamo l’associazione di riferimento e qui ogni giorno, fianco a fianco con il personale medico sanitario, ci impegniamo per rendere più lieve il percorso di cura di ogni persona con cardiopatia congenita e dei suoi familiari.”
LA SITUAZIONE IN NIGER
Il Niger è un Paese vasto 4 volte l’Italia, con una popolazione di circa 23milioni di abitanti; a luglio 2023 ha vissuto un colpo di stato, che ha avviato la crisi politico-istituzionale. “È un Paese che non ha accesso al mare, uno dei più poveri al mondo e versa in una situazione drammatica”, afferma Zucchelli. “Dal 26 luglio, dopo il colpo di stato, è tutto più complesso: ci sono grosse restrizioni, la popolazione soffre. Mancano infrastrutture mediche e per questo si è reso necessario il trasferimento di Aliou in Italia. Il governatore di Tillabéri anteriore al colpo di stato ci ha riferito questo caso, circa 1 anno fa: il bambino è stato visitato dai nostri Medici e finalmente siamo riusciti ad ottenere passaporti e visto per l’Italia. Ci ha aiutati molto l’ambasciatore italiano in Niger, Roberto Orlando. La mamma di Aliou sa che l’intervento avrà dei rischi, le abbiamo spiegato tutto. Il fatto che abbiano molti figli non significa che vivono bene”, continua. “Sono molto poveri, la loro è una cultura contadina, non hanno l’acqua in casa e non hanno la luce, ma sanno usare Internet, hanno il cellulare. La società qui in Niger è ancora spaccata in due: ci sono famiglie molto ricche, che hanno tutto, e altre che non hanno niente. È una società conservatrice, a rischio sui diritti, quindi – conclude – le persone cercano grosso modo di sopravvivere.”