Nasce a Pomezia Labio 4.0, nuovo centro di ricerca e sviluppo

L’inaugurazione a Pomezia (Roma) di Labio 4.0 Marino Golinelli, intitolato al fondatore di Alfasigma, un centro di ricerca che “parla italiano”, si inserisce in una più ampia strategia aziendale di investimento progressivo in ricerca e sviluppo (R&D) che permette a questa Società – tra le prime 5 aziende farmaceutiche a capitale italiano – di distinguersi sia a livello nazionale che internazionale per innovazione e sviluppo tecnologico. All’interno del neonato centro polivalente sono presenti i laboratori di Sviluppo di formulazioni innovative, i laboratori di Chimica analitica e il nuovo Impianto Pilota, cui si aggiungeranno i laboratori di biotecnologie e nanotecnologie. Proprio questo impianto rappresenta una delle peculiarità di Labio 4.0: è in grado di calibrare produzioni di lotti clinici-sperimentali per nuove specialità in forma orale (granulati, compresse rivestite e non, capsule, cronoidi/minitab) operando su una scala intermedia tra il Kilolab (la dimensione del laboratorio di sviluppo tecnologico) e la produzione semi-industriale.

Attraverso il nuovo Impianto Pilota, sarà possibile accelerare gli step intermedi tra la fase ideativa e quella realizzativa, cioè eseguire micro-produzioni con forme farmaceutiche innovative in scale-up (scalabilità da piccolo a grande) e in scale-down (scalabilità da grande a piccolo) sfruttando appunto le potenzialità della scala intermedia. L’obiettivo è di ottimizzare i processi esistenti, caratterizzare al meglio quelli sviluppati nei laboratori tecnologici prima della fase di industrializzazione, con un conseguente impatto in termini di risorse e tempistiche. Il dipartimento di Ricerca e Sviluppo dell’azienda impiega 138 ricercatori, di cui la maggioranza donne (86 ricercatrici e 52 ricercatori). Labio 4.0 ospita circa la metà di questi che sono distribuiti nei centri R&D di Pomezia e Bologna. “Alfasigma ha recentemente iniziato l’aggiornamento della pipeline di ricerca per nuovi prodotti, sia massimizzando il know-how interno nell’area gastroenterologica sia previlegiando partnership selezionate per gli aspetti innovativi e di frontiera”, commenta il direttore della Ricerca e Sviluppo, Emilio Merlo Pich. “Per esempio, abbiamo in sviluppo alcuni progetti indirizzati al microbiota intestinale, un’area in cui l’Azienda è già presente con la rifaximina, e altri progetti innovativi basati sull’uso di prodotti biotech e nanotecnologici, con un forte interesse nell’area delle malattie rare gastroenteriche e neurologiche. Tali attività sono supportate da piattaforme di ricerca esternalizzate, come ad esempio il Microbioma Lab, recentemente creato da Alfasigma con l’Humanitas di Milano, o la star-up Novavido, realizzata con l’Istituto Italiano di Tecnologia.”