Le vasculiti ANCA-associate AAV sono un gruppo di malattie autoimmuni rare, con un’incidenza di circa 13-20 casi per milione di persone all’anno in Europa. Sono difficili da diagnosticare e possono avere un impatto significativo sulla salute di organi vitali come reni, polmoni e cuore, nonché sulla vita dei pazienti. Per loro nasce l’Associazione Italiana Vasculiti ANCA-Associate A.I.V.A. ODV. Istituita nel maggio 2024, grazie alla volontà congiunta di pazienti e Medici, l’Associazione è stata formalmente presentata nel corso di un incontro istituzionale, organizzato su iniziativa del sen. Orfeo Mazzella, co-coordinatore dell’Intergruppo Parlamentare Malattie Rare e Oncoematologiche, recentemente svoltosi presso il Senato della Repubblica. Obiettivo è “soddisfare le esigenze dei pazienti e delle loro famiglie, proponendosi di diffondere la conoscenza sulla patologia, potenziando l’informazione a ogni livello, anche tra la classe medica”.
La vasculite è un’infiammazione delle pareti dei vasi sanguigni, che colpisce vari organi del corpo. In particolare, nei pazienti affetti da vasculiti ANCA-associate si genera un anticorpo denominato ANCA, che agisce contro una proteina specifica (antigene) presente nei neutrofili, un tipo di globuli bianchi. Questa patologia è resa ancora più impattante dall’effetto combinato della malattia attiva e degli effetti del trattamento, determinando un tasso di mortalità approssimativamente 2,3 volte più alto nei pazienti affetti da AAV rispetto alla popolazione generale. Date le caratteristiche della patologia, la diagnosi risulta complessa e richiede la collaborazione di più Specialisti, che spesso, spiega l’Associazione, non riconoscono i sintomi tipici della malattia, erroneamente diagnosticata come infezioni, tumori, depressione o osteoartrite, in particolare in pazienti più anziani. Per questo motivo l’Associazione promuove il Manifesto della Patologia, presentato durante l’evento, che ha come obiettivi principali “educare e sensibilizzare sulle vasculiti ANCA-associate, informare la classe medica e migliorare così la vita dei pazienti”.
“Le vasculiti ANCA-associate rientrano nelle malattie rare di interesse prevalentemente reumatologico e nefrologico e hanno quadri clinici molto eterogenei, pur presentando il tratto in comune della positività per gli autoanticorpi ANCA. Si tratta di 3 entità cliniche: granulomatosi con poliangioite (GPA), poliangioite microscopica (MPA) e granulomatosi eosinofilica con poliangioite (EGPA), quest’ultima con aspetti di specificità rispetto alle prime 2”, afferma Luca Quartuccio, componente Comitato Scientifico A.I.V.A. ODV, professore associato di Reumatologia, Divisione di Reumatologia, Università di Udine. “La poliedricità della patologia causa, inoltre, ritardi diagnostici: in circa il 60% dei pazienti, il tempo medio che intercorre tra l’esordio dei primi sintomi e la diagnosi finale, è stimato a 6 mesi. Per tutti questi motivi è necessaria una gestione clinico-assistenziale fondata su una piena integrazione multidisciplinare, così da garantire al paziente una presa in carico funzionale alle diverse esigenze che la malattia richiede. Essendo condizioni rare, le vasculiti ANCA-associate sono poco conosciute, non solo dai pazienti, ma anche dalla classe medica e per questo motivo il Comitato Scientifico di A.I.V.A. ha realizzato il Manifesto della Patologia, che serve a raggiungere uno degli obiettivi principali dell’Associazione: diffondere conoscenza anche tra la classe medica sulla patologia.”
“Come presidente di A.I.V.A. e in qualità di paziente affetto da AAV, mi sono impegnato sin da subito per supportare i pazienti affetti dalla mia stessa patologia”, dichiara Ruben Collett. “Spesso, i pazienti sono costretti ad attendere diversi anni prima di ricevere una diagnosi certa, che inevitabilmente può avere gravi conseguenze sul decorso della patologia e anche sulla loro qualità di vita, con ricadute sulle loro famiglie. Affrontare una malattia rara è un’esperienza traumatica e solitaria, soprattutto quando i sintomi interferiscono con la vita quotidiana in modo inaspettato. Proprio per questo AIVA si pone l’obiettivo di garantire supporto psicologico per supportarli ad affrontare la patologia. Vogliamo anche supportare la ricerca, in particolare quelle iniziative che coinvolgano i pazienti e che abbiano come scopo il miglioramento delle cure e della qualità della vita.”
Sul sito aivaodv.it e sulla pagina Facebook dell’Associazione è possibile richiedere informazioni sui Centri di riferimento, sui Percorsi Diagnostici e sulle terapie: “Per noi è importante poter offrire ai pazienti e ai loro cari la possibilità di orientarsi facilmente attraverso le realtà specifiche della loro condizione, avendo a disposizione punti di riferimento cui affidarsi e rivolgersi”, afferma Valeria Minozzo, segretario dell’Associazione. “Iniziative come questa e Associazioni come A.I.V.A. – conclude Mazzella – sono per noi fondamentali per ascoltare i bisogni dei pazienti in modo da poter agire con maggiore incisività.”