Da Milano e Palermo, fiaccolate e sit-in in ricordo di Barbara Capovani contro la violenza verso gli operatori sanitari

Anche gli Psicologi lombardi prenderà parte oggi, mercoledì 03 maggio, alle ore 20:00 in Piazza della Scala a Milano per la fiaccolata contro la violenza sugli operatori sanitari e sociosanitari organizzata dall’Ordine dei Medici in memoria della dott.ssa Barbara Capovani. La fiaccolata si svolgerà contemporaneamente in numerose città d’Italia. L’Ordine degli Psicologi della Lombardia sarà presente, con la sua presidente, Laura Parolin, e i consiglieri, a testimoniare la necessità di misure urgenti e di un’attenzione costante da parte delle istituzioni su questo tema. In questo modo l’Ordine degli Psicologi della Lombardia desidera “esprimere il proprio dolore per la collega psichiatra Barbara Capovani, vittima di un’aggressione fuori dall’ospedale Santa Chiara di Pisa”. Come riferito nella relazione delle attività del 2022 dell’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Socio-sanitarie Onesps, trasmessa al Parlamento e pubblicata sul sito del Ministero della Salute, il fenomeno della violenza contro gli operatori sanitari è un problema sempre più urgente. Secondo i dati delle denunce presentate all’Inail, nel triennio 2019-2021 sono stati 4.821 gli infortuni legati ad episodi di violenza. Gli avvenimenti tragici come questo generano ferite psicologiche nell’intera comunità e testimoniano la necessità di investire sulla prevenzione delle forme di sofferenza psicologica e la promozione del benessere psicologico.

Anche Palermo ricorderà con un raduno e 1 minuto di silenzio la scomparsa di Barbara Capovani. L’appuntamento è oggi, 03 maggio 2023, alle ore 15:30 a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei Medici di Palermo (via Padre Rosario da Partanna, 22) “per lanciare, insieme al dipartimento di Salute mentale dell’Asp di Palermo e all’Associazione Italiana Donne Medico Aidm un grido di protesta: Mai più violenza contro medici, sanitari e donne. Morire cercando di salvare vite ogni giorno, in pregio ad una delle professioni più nobili, non è più accettabile.”