
Arriva da un team di ricercatori italiani dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese la speranza di trattamento con l’immunoterapia per il mesotelioma, una patologia insidiosa, con un’incidenza in costante aumento e che al momento non dispone di alternative terapeutiche soddisfacenti. L’immunoterapia, nuova frontiera della lotta contro il cancro, apre importanti scenari nel trattamento di questo tumore raro, legato all’esposizione all’amianto, che colpisce in Italia oltre 2.700 persone, con 1.900 nuove diagnosi ogni anno e un picco massimo atteso da qui a 5-10 anni.
In occasione della XVIII World Conference on Lung Cancer, congresso annuale dell’International Association for the Study of Lung Cancer IASLC, recentemente svoltosi a Yokohama, Giappone, sono stati presentati i risultati dello studio NIBIT-MESO-1, primo trial al mondo a valutare l’associazione di due anticorpi immunomodulanti nel trattamento del mesotelioma, un anti-CTLA4 (tremelimumab) e un anti-PDL1 (durvalumab). Uno studio completamente made in Italy, promosso dalla Fondazione NIBIT – Network Italiano per la Bioterapia dei Tumori in pazienti affetti da mesotelioma pleurico o peritoneale, alla diagnosi o dopo fallimento di una prima linea di chemioterapia e guidato dalla dott.ssa Luana Calabrò, dell’U.O.C. Immunoterapia Oncologica che è parte del Centro di Immuno-Oncologia (CIO) dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.
I dati finali hanno evidenziato l’efficacia della combinazione di tremelimumab e durvalumab nei pazienti con mesotelioma: dei 40 pazienti arruolati nello studio, 11 (27,5%) hanno raggiunto l’obiettivo della risposta clinica parziale; 26 (65%) hanno raggiunto il disease control rate, ovvero la riduzione o la stabilizzazione della progressione di malattia. Anche i dati di sicurezza sono incoraggianti: solo il 17,5% dei pazienti ha avuto una tossicità di grado severo ma comunque controllata da adeguato trattamento per risolvere gli effetti collaterali. Un risultato promettente perché al momento non vi sono farmaci efficaci nel controllare la malattia e nel migliorare la sopravvivenza a lungo termine dei pazienti affetti da mesotelioma. Il trattamento standard in prima linea è rappresentato infatti dalla chemioterapia, che a oggi non ha però dato risultati soddisfacenti, mentre in seconda linea non c’è ancora un trattamento standard.