Medicina di genere e patologie cardiovascolari

Nelle malattie cardiovascolari le differenze di genere sono importanti e sono sempre di più gli studi che si occupano delle donne. Dagli ultimi studi che vengono presentati in occasione del Congresso Nazionale SIAPAV (Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare) 2016 emerge l’esistenza di differenze di genere nell’incidenza e nella presentazione clinica delle malattie cardiovascolari: l’incidenza di tal patologie è maggiore negli uomini rispetto alle donne fino ai 39 anni ma questo dato si inverte quando si superano gli 80 anni e ad esserne colpite sono in misura maggiore le donne. Altro dato emerso è che l’incidenza di infarto miocardico è andata aumentando nelle donne di mezza età, così come è incrementata la prevalenza di diabete e ipertensione arteriosa rispetto agli uomini. Per quali ragioni? Perché le donne sono esposte a più frequenti variazioni in senso protrombotico durante il corso della vita: in relazione al ciclo mestruale, all’uso di contraccettivi orali, alla gravidanza e al puerperio, alla menopausa e alla terapia ormonale sostitutiva.

Anche per quanto riguarda il rischio emorragico correlato alle terapie antitrombotiche sono state riportate differenze di genere: i dati mostrano che il tasso di complicanze emorragiche nella fase acuta di eventi coronarici è nettamente maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Quali sono le cause di tali differenze tra sessi? I meccanismi fisiopatologici alla base di queste differenze di genere non sono del tutto chiariti e sono verosimilmente multifattoriali. I dati disponibili mostrano che alcune caratteristiche biologiche della donna sembrano giustificare in parte differenze in termini di rischio emorragico e trombotico correlato alle terapie antitrombotiche, rendendo il beneficio clinico netto dell’uso di tali farmaci minore rispetto agli uomini della stessa età.

Si può dunque affermare che, fino ad oggi, gli studi clinici si sono dimostrati “maschilisti”: infatti le evidenze emerse per la gestione delle patologie aterotrombotiche derivano per lo più da trial clinici dove le donne sono generalmente meno rappresentate rispetto agli uomini, e pochi sono gli studi che hanno focalizzato la loro attenzione esclusivamente su soggetti di sesso femminile, ma possiamo affermare che la tendenza si sta finalmente invertendo come assicura la dott.ssa Adriana Visonà, presidente della Società.  SIAPAV è la principale società medica italiana ad occuparsi di patologia vascolare a tutto tondo. Attualmente SIAPAV conta circa 1000 soci, in 11 sezioni regionali e è presieduta dalla dott.ssa Adriana Visonà, direttore dell’Unità Operativa di Angiologia dell’ospedale di Castelfranco Veneto, e presidente della Federazione Europea delle Società di Angiologia (ESVM) di cui SIAPAV fa parte.