Marijuana. “Aumentano i casi di tumore al testicolo nei giovani”

Il tumore al testicolo è uno dei primi 5 tumori in termini di frequenza nel maschio di tutte le età, e il più frequente nella fascia 0-49 anni. L’incidenza in Italia della neoplasia testicolare ha subito nell’ultimo anno un aumento del +2,6% nei giovani maschi. Dai dati epidemiologici, rapportati allo stesso contesto regionale del Veneto, l’incidenza del tumore testicolare è passato 3,8% del 1987 all’8% del 2017. Molteplici le cause, fra le quali la mancata prevenzione: il 92% dei ragazzi 18enni non si sottopone ad alcuna visita. Gli uomini, a differenza delle donne che già dall’età di 18 anni o prima si rivolgono al Ginecologo, non vanno dall’Andrologo se non quando si manifesta già la patologia. “Da uno studio condotto dalla nostra Fondazione su 4.780 18enni frequentanti istituti scolastici del Padovano, solo l’8% dei maschi aveva fatto 1 visita andrologica, contro il 90% delle coetanee che ha già effettuato una visita ginecologica”, dichiara il prof. Carlo Foresta, presidente della Fondazione Foresta onlus, già ordinario di Endocrinologia presso l’Università di Padova. Di fronte a questi dati, Fondazione Foresta e l’Amministrazione provinciale di Padova intendono sensibilizzare “l’importanza di parlare ai ragazzi, ma anche agli uomini, di questo rischio”. Alle iniziative collabora anche la società del Padova Calcio, con la campagna comunicativa Supera la Barriera. L’Imbarazzo È Nemico della Prevenzione, che vede impegnati i giocatori del Padova.

“È stato stilato un Decalogo dei principali fattori di rischio noti per il tumore al testicolo”, prosegue Foresta. “È essenziale far capire anche all’uomo l’importanza della prevenzione, stimolando le politiche di informazione dei fattori di rischio e di screening per queste patologie. Sebbene il tumore del testicolo interessi degli organi esterni e quindi facilmente controllabili, a differenza di altri tumori per i quali si fa prevenzione, di questa forma tumorale si parla poco. L’autopalpazione dei testicoli rappresenta un importantissimo strumento di prevenzione secondaria che tutti gli uomini dovrebbero effettuare all’incirca ogni mese.”

Determinanti anche gli stili di vita. Da una recente analisi, che ha raccolto i dati di 25 studi riguardanti il collegamento tra consumo di marijuana e malattie oncologiche, il rischio di tumore del testicolo risulta aumentare del +36% negli uomini che fumano da più di 10 anni. Il dato è preoccupante, soprattutto se rapportato ai risultati dei questionari della Fondazione: il 48% dei giovani maschi ha provato almeno 1 volta la marjuana, e ben il 13% afferma di fumare abitualmente più di 1 volta a settimana. Ecco il decalogo dei fattori di rischio redatto da Fondazione Foresta:

  • Età. Il cancro ai testicoli rappresenta solo l’1% dei tumori maschili, ma è il più frequente negli uomini tra i 15 e i 39 anni;
  • Criptorchidismo (testicolo ritenuto). Questa condizione patologica, in cui uno o entrambi i testicoli non discendono nello scroto prima della nascita come dovrebbe avvenire normalmente, è il principale fattore di rischio; la mancata discesa dei testicoli si verifica indicativamente nel 3-5% della popolazione maschile, ma nella maggior parte dei casi la situazione si risolve spontaneamente nel primo anno di vita. Gli uomini con criptorchidismo manifestano un rischio da 3 a 10 volte superiore di cancro ai testicoli;
  • Sindrome di Klinefelter. Questa malattia genetica, caratterizzata da un’anomalia cromosomica, può aumentare il rischio;
  • Familiarità. Un uomo con un parente stretto che ha avuto il cancro del testicolo ha un rischio maggiore di sviluppare questa tipologia di tumore; in caso di fratello il rischio aumenta di 8 volte, mentre in caso di padre con precedente di tumore al testicolo il rischio è aumentato di 4 volte;
  • Infertilità. Uomini infertili hanno un rischio di sviluppare il tumore 3 volte superiore agli uomini fertili, e i giovani non sanno di essere infertili se non quando cercano un figlio, perché a 18 anni non effettuano alcun esame per la valutazione del liquido seminale e di possibili patologie andrologiche;
  • Precedente tumore. Gli uomini che hanno avuto il cancro ad un testicolo, hanno un rischio maggiore di sviluppare il cancro nell’altro testicolo. L’aumento del rischio è stimato attorno a 4-12 volte;
  • Esposizione a sostanze che interferiscono con l’equilibrio endocrino (ad esempio pesticidi);
  • HIV. Gli uomini con HIV o AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita causata dal virus HIV) hanno un rischio leggermente più elevato di sviluppare il seminoma. Ancora più importante considerando la giovane età della popolazione a rischio di tumore del testicolo, che rappresenta anche la popolazione più esposta all’HIV, perché se è vero che a livello globale i dati relativi all’infezione siano incoraggianti, i giovani maschi sono una delle popolazioni a livello mondiale in cui il numero di nuove diagnosi non è diminuito nel tempo;
  • Il fumo di sigaretta raddoppia il rischio. Dai questionari raccolti nei 18enni delle scuole superiori di Padova all’interno del progetto Prevenzione Andrologica Permanente nelle Scuole, emerge che il 30% dichiara di fumare almeno saltuariamente, con una media di sigarette al giorno pari a 6,5 nei soli maschi;
  • Marijuana. Da una recente analisi che ha raccolto i dati di 25 studi riguardanti il collegamento tra consumo di marijuana e malattie oncologiche, il rischio di tumore del testicolo aumenta del +36% per gli uomini che fumano da più di 10 anni. Questo dato è preoccupante se rapportato ai risultati dei questionari della Fondazione Foresta: il 48% dei giovani maschi ha provato almeno 1 volta la marjuana, ma, dato ancora più preoccupante, il 13% afferma di fumare abitualmente più di 1 volta a settimana.