
Le patologie del sistema nervoso sono in continuo aumento, con un importante impatto sociale ed economico. L’Oms stima che circa 1 persona su 4 nel mondo sarà colpita da disturbi mentali nel corso della propria vita. Secondo gli ultimi dati delle sorveglianze Passi dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia, una contenuta quota di adulti tra 18 e 69 anni, pari a oltre il 6%, riferisce sintomi depressivi e percepisce compromesso il proprio benessere psicologico per una media di 16 giorni nel mese. I sintomi depressivi sono generalmente più frequenti con l’avanzare dell’età, fra le donne (7%), fra le persone socialmente più svantaggiate per difficoltà economiche (19%), precarietà lavorativa (8%) o bassa istruzione (10%), fra chi vive da solo (7%) e fra le persone affette da patologia cronica (11%). Solo il 65% delle persone che riferisce sintomi depressivi ricorre all’aiuto di qualcuno, rivolgendosi soprattutto a Medici o operatori sanitari. Altrettanto rilevanti i dati legati ai disturbi neurologici: secondo un ampio studio pubblicato a marzo su The Lancet Neurology, che ha visto il contributo dell’Oms nell’analisi dei dati del Global Burden of Disease, Injuries, and Risk Factor Study GBD 2021, 3,4miliardi di persone in tutto il mondo (il 43% della popolazione mondiale) convivono con una condizione neurologica, in primis ictus, encefalopatia neonatale (lesione cerebrale), emicrania cronica, demenza, neuropatia diabetica (danno ai nervi), meningite, epilessia, complicazioni neurologiche da parto pretermine, disturbo dello spettro autistico e tumori del sistema nervoso centrale.
Il conteggio globale dei DALY (disability-adjusted life year, indice che stima gli anni di vita in salute persi a causa della disabilità) attribuiti a queste condizioni è aumentato del +18,2% tra il 1990 e il 2021. “Celebrando i nostri 30 anni di impegno in Italia – dichiara Tiziana Mele, AD Lundbeck Italia – siamo orgogliosi dei progressi nell’ambito delle Neuroscienze, ma siamo consapevoli delle sfide ancora da affrontare. Per questo motivo, continueremo ad innovare […] per promuovere la salute del cervello e migliorare la qualità della vita dei pazienti.”