Sono stati presentati i risultati della prima indagine svolta a livello nazionale sulla Degenerazione Maculare, patologia che affligge il 5,3% della popolazione over 50 del nostro Paese, con circa 1milione e 400mila casi. Lo studio è stato condotto dall’istituto Lorien Consulting in collaborazione con CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico. Rispetto al totale del campione significativo della popolazione ultracinquantenne coinvolta, sono risultate più colpite le donne, con un’incidenza del 69% rispetto al 54% degli uomini, provenienti in particolare dal Nord Ovest (40% e 27% rispettivamente). Emerge inoltre una correlazione fra Degenerazione Maculare e altre patologie o cattive abitudini. Ad esempio, chi soffre di DM è maggiormente affetto da diabete (25% rispetto all’11% del resto della popolazione sopra i 50anni di età); ha subito o si appresta a subire un intervento di cataratta (35% vs 13%); soffre di ipertensione (46% rispetto al 35%). Maggiore anche il numero di fumatori, con il 31% tra i sofferenti di DM rispetto al 23% del resto del campione.
Nonostante la Degenerazione Maculare rappresenti una patologia diffusa, il livello di conoscenza di questa condizione è risultato molto scarso, specie tra coloro che non ne sono afflitti: di questi, a fronte del 32% che afferma di conoscerla, appena l’11% è stato in grado di darne spontaneamente una definizione più precisa e ricordarne alcuni degli effetti principali, che vanno dalla percezione di macchie scure – dette scotomi – e di distorsioni – metamorfopsie – fino alla quasi totale perdita della vista. Anche dopo aver fornito la corretta definizione della patologia, oltre metà degli intervistati non riconosce la malattia. Sul piano dell’informazione, il passaparola (10%) è risultato il principale canale di comunicazione per venire a conoscenza della patologia, mentre ancora scarsa è la percentuale di persone che hanno avuto modi di apprendere dell’esistenza di questa condizione dai media tradizionali.
Ben il 74% dell’intero campione non sa che per ottenere una diagnosi di DM è sufficiente un semplice esame oculistico (OCT). “Una diagnosi precoce, ottenibile con un semplice esame non invasivo che dura pochi minuti, è fondamentale per anticipare la terapia nei tempi giusti”, spiega il prof. Francesco Bandello, ordinario di Oftalmologia dell’Università Vita e Salute del San Raffaele. “L’indagine – aggiunge il dott. Paolo Rossi, direttore della ricerca – ha fatto emergere un alto numero di sofferenti di questa patologia. Eppure, sono ancora in pochissimi a conoscerla e a ricordare dettagli correlati a essa. Chi la vive ne conosce certamente il livello di gravità, ma fra gli altri la conoscenza è talmente esigua da non sapere che basterebbe una visita medica oculistica per averne una prima diagnosi.”
MESE DELLA PREVENZIONE
Dai risultati dell’indagine prende spunto l’iniziativa per la realizzazione di una campagna di prevenzione e informazione, promossa da CAMO in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele di Milano e con il Patrocinio del Ministero della Salute, per offrire ai cittadini un mese di visite gratuite presso 15 centri di eccellenza distribuiti sul territorio: “Proprio perché siamo consapevoli che la popolazione ignora la gravità della maculopatia – dichiara il dott. Lucio Buratto, Direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico – abbiamo deciso di attuare questo grande screening con una task force di specialisti.”