Cambia la gestione della malattia renale cronica, a partire dalla video-dialisi

Intelligenza artificiale e video-dialisi, diabete e obesità, microbiota, alimentazione e fitness. Questi alcuni dei temi del LXIII Congresso della Società Italiana di Nefrologia, in programma dal 5 all’8 ottobre 2022 a Rimini. Tra le novità vi è indubbiamente il modo in cui la tecnologia è in grado di rivoluzionare la vita dei pazienti con malattia renale cronica: già oggi in alcune Regioni – tra cui Lombardia, Piemonte e Puglia – è infatti possibile eseguire il trattamento dialitico “da remoto”. Si tratta di esperienze pionieristiche che rispondono ai bisogni concreti di pazienti estremamente fragili, costretti a muoversi dal proprio domicilio anche 3 volte a settimana, con un impatto importante sulla spesa sanitaria e sulla qualità di vita.

“Circa il 20% dei trattamenti dialitici potrebbe essere gestito a distanza (dialisi domiciliare), mentre resta un 70-80% di dialisi extra-corporea che prevede la presenza di un infermiere o di un caregiver che abbia fatto un addestramento congruo, che va dai 3 ai 6 mesi”, spiega il prof. Piergiorgio Messa, presidente Società Italiana di Nefrologia SIN, direttore Unità Operativa Complessa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale, Policlinico di Milano, ordinario di Nefrologia presso l’Università degli Studi di Milano. “La dialisi peritoneale costituisce la vera sfida dei prossimi anni in termini di terapia sostitutiva, essendo la tecnica che ha più radicamento sul territorio e maggiori possibilità di conduzione con tecniche di telemedicina e video-dialisi.”

Non solo terapia domiciliare, la tecnologia permette anche di migliorare la sicurezza dei pazienti monitorati a distanza. Grazie all’Intelligenza Artificiale, i dati ottenuti da remoto vengono elaborati in modo da prevedere eventi clinici avversi e inviare un messaggio di allerta al nefrologo, così da poter intervenire in tempo utile. “In futuro, grazie all’AI, sarà possibile avvalersi di tecniche di digital health e telemedicina per facilitare i compiti degli operatori sanitari e, per esempio, eseguire manovre a distanza, come l’avvio e il distacco della terapia”, afferma Stefano Bianchi, presidente eletto SIN, direttore UOC Nefrologia e Dialisi, ASL Toscana Nordovest. “La dialisi domiciliare sta evolvendo rapidamente, grazie a nuove soluzioni terapeutiche che incontrano la volontà di perseguire una nefrologia green, in grado di contenere i risvolti negativi per l’ambiente.” La “svolta green” della Nefrologia si accompagna a una maggiore attenzione per gli stili di vita dei pazienti nefropatici, per contenere il dilagare della malattia renale cronica (MRC), una delle malattie croniche più diffuse, in costante progressione a causa dell’invecchiamento della popolazione generale. In Italia, i pazienti al terzo stadio o a uno stadio più grave sono quasi 4,5milioni e i pazienti in dialisi circa 50mila; altrettanti i portatori di trapianto di rene in follow-up.

OBESITÀ E SALUTE DEL RENE

Ampia attenzione durante il Congresso viene dedicata all’alimentazione, agli stili di vita e agli effetti dell’obesità sulla salute dei reni: l’obesità è infatti una condizione legata a doppio filo con la progressione della malattia renale cronica, spesso associata alla presenza di diabete. Il focus è sui progressi della ricerca scientifica per l’identificazione di nuovi biomarcatori della diabetic kidney disease (malattia renale diabetica), per diagnosi più precoci e maggior predittività degli eventi renali. Alimentazione e stile di vita corretto contribuiscono a rallentare il decorso della MRC e a prevenirne l’insorgenza; grazie ai nuovi farmaci disponibili, ai progressi terapeutici e a quelli fatti nell’ambito della scienza dietologica, oggi sono maggiori le opportunità offerte ai pazienti nefropatici di seguire una dieta bilanciata, in cui giocano un ruolo importante anche il microbiota e l’attività fisica.