“La metilazione del DNA è un meccanismo di regolazione fondamentale per l’espressione genica. Le alterazioni in questo processo potrebbero quindi provocare cambiamenti funzionali nel cervello umano e negli aspetti comportamentali associati alla dipendenza”, spiega Eric Poisel, del Central Institute of Mental Health di Mannheim, Germania. I ricercatori hanno esaminato gli organi cerebrali crioconservati di 42 donatori maschi deceduti, metà dei quali avevano sofferto di dipendenza da cocaina. Dallo studio è emerso che le cellule nervose dei pazienti che avevano sperimentato la dipendenza sembravano “più vecchie” rispetto a quelle dei donatori sani: “Abbiamo rilevato una tendenza verso un maggiore invecchiamento biologico del cervello negli individui con disturbo da uso di cocaina”, afferma Stephanie Witt. “Questo effetto potrebbe dipendere dai processi patologici correlati all’uso di cocaina. Saranno necessari ulteriori approfondimenti per indagare su questo fenomeno, con campioni più numerosi.”
Gli studiosi hanno anche esaminato le differenze nel grado di metilazione in 654.448 siti nel genoma umano, cercando di stabilire associazioni tra le caratteristiche genetiche e la dipendenza da cocaina, identificando 17 regioni genomiche più metilate nei donatori con dipendenza rispetto ai partecipanti sani, e 3 regioni che seguivano invece uno schema diametralmente opposto: “La metilazione differenziale del DNA era correlata a diversi fattori di trascrizione e proteine con domini di legame al DNA, il che implica effetti diretti di questi cambiamenti di metilazione del DNA sull’espressione genica. Nei prossimi step – conclude Poisel – speriamo di riuscire a comprendere meglio i meccanismi genetici e fisiologici legati ai comportamenti di dipendenza.” Lo studio è stato pubblicato su Frontiers in Psychiatry.