Liste d’attesa. La conferenza del ministro Schillaci. Critiche opposizioni, Federconsumatori e CIGL; a favore AIOP e UGL

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto Legge e il Disegno di Legge per l’abbattimento delle liste di attesa delle prestazioni del Ssn. Al termine della riunione, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha tenuto una conferenza stampa per illustrare i provvedimenti. Da un lato – spiega – il sistema consentirà ai cittadini di ottenere prestazioni nei tempi di attesa corretti a carico del Ssn, anche attraverso il ricorso all’intramoenia e ai privati accreditati; dall’altro, viene abolito il tetto di spesa per l’assunzione di personale del Ssn. Critiche tutte le opposizioni, che hanno bollato il provvedimento come “uno spot elettorale, privo di qualsiasi copertura finanziaria”. Critici anche Federconsumatori, Fondazione Isscon e CIGL che per oggi, 05 giugno 2024, promuovo a Roma il convegno dal titolo La Salute Non Può Attendere. Monitoraggio Nazionale delle Liste di Attesa. Di seguito, il comunicato dell’evento:

“Nonostante l’art. 32 della Costituzione definisca quello alla salute un diritto fondamentale per ogni individuo e la Legge 833/1978, istitutiva del Ssn, stabilisca i principi fondamentali di universalità, uguaglianza ed equità, i ripetuti tagli lineari alla spesa sanitaria e le mancate riorganizzazioni del servizio hanno progressivamente indebolito e impoverito quello che per anni è stato considerato uno dei migliori Servizi Sanitari pubblici a livello mondiale. Una delle principali, drammatiche, conseguenze del progressivo definanziamento del Ssn è l’aumento esponenziale, in molti casi inaccettabile e insostenibile, delle liste d’attesa. In questo modo si delinea uno scenario rischioso, che contribuisce ad accrescere le disuguaglianze e ad alimentare le ingiustizie nel nostro Paese, in cui il diritto alla salute non è universalmente riconosciuto, se non sulla carta, ma diventa un privilegio riservato ai pochi che possono permettersi di sostenere i costi nel privato.”

“Federconsumatori, in collaborazione con Fondazione Isscon e con il contributo della CGIL, ha deciso di approfondire questo tema rilevante e delicato, realizzando un monitoraggio sulle liste di attesa nelle singole Regioni”, prosegue il comunicato. “Il report, aggiornato anche con i primi dati disponibili relativi al 2024, riporta i tempi di attesa necessari per accedere ad alcune prestazioni specialistiche ambulatoriali, per le prestazioni diagnostiche e per i ricoveri. Il monitoraggio, oltre che fotografare i tempi massimi di attesa registrati fra le aziende monitorate, tratteggia il preoccupante scenario di disuguaglianze economiche, sociali e territoriali che condizionano l’accesso equo e universale alle cure e su cui grava l’inaccettabile disegno di autonomia differenziata.”

Presentazione Monitoraggio Federconsumatori Liste di Attesa: Mimma Iannello, responsabile Area Welfare Federconsumatori. Tavola Rotonda: moderatore, Marco Magheri, giornalista e segretario generale Comunicazione Pubblica. Partecipano: Daniela Barbaresi, Segretaria nazionale CGIL; Antonino Cartabellotta, presidente Fondazione Gimbe; Marco Geddes Da Filicaia, Associazione Salute Diritto Fondamentale; Roberto Giordano, vicepresidente Federconsumatori; Domenico Mantoan, direttore generale Agenas.

A FAVORE AIOP E UGL

“La Legge di Bilancio 2024 ha rideterminato il tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie dalle strutture di diritto privato, rispondendo, innanzitutto, alla reale esigenza di salute dei cittadini”, dichiara Barbara Cittadini, presidente nazionale AIOP. “Oggi, però, e con riferimento all’anno in corso, quella misura rischia di essere vanificata o fortemente compromessa. Infatti, l’indicazione contenuta nell’ultima bozza dello schema del DL Liste d’attesa è quella di destinare prioritariamente le risorse incrementali riferite al 2024 alle strutture accreditate dotate di pronto soccorso ed afferenti alle reti tempo-dipendenti, per prestazioni con codice di priorità rosso o arancio. Prestazioni che, come è giusto e normale che sia, già ricevono una risposta puntuale dal nostro Ssn e che dovrebbero essere escluse dal tetto, poiché non può esserci limite di spesa quando si parla di salvare delle vite. In questo modo, invece, queste prestazioni restano, ingiustamente, soggette al vincolo di spending review e vengono, altresì, penalizzate, ingiustificatamente, il 90% delle strutture di diritto privato che, pur non essendo dotate di pronto soccorso, rispondono in maniera efficace, efficiente e tempestiva alla domanda di salute della popolazione”, prosegue. “La nostra componente era, ed è pronta, a dare il proprio contributo per erogare più prestazioni a tutela del diritto alla salute dei cittadini, ma per farlo dobbiamo avere tutti, politica compresa, una visione sul futuro anziché riproporre i vecchi schemi del passato che, evidentemente, non hanno funzionato. Aspettando di leggere l’articolato del decreto, chiediamo, quindi, al Governo di preservare la ratio della misura inserita in Legge di Bilancio, consentendo alle strutture ambulatoriali ed a quelle di ricovero del territorio nazionale di contribuire, con le proprie potenzialità, all’erogazione della totalità delle prestazioni riconosciute quali livelli essenziali di assistenza.”

“Finalmente provvedimenti per abbattere liste d’attesa. Italiani potranno avere cure in tempi adeguati”, afferma il segretario nazionale UGL Salute, Gianluca Giuliano. “Apprezziamo lo sforzo fino ad oggi compiuto dal Ministro Orazio Schillaci nel tentativo di superare le immani criticità del Ssn ed il nostro giudizio sui provvedimenti attuali e futuri, contenuti nel Decreto legge e nel Disegno di legge, per combattere il cronico problema delle liste d’attesa è positivo. Pur navigando su una barca sempre in balia dei flutti a causa delle dissennate politiche dei tagli dei Governi precedenti che non hanno mai esitato a sforbiciare nella Sanità per tappare buchi – dichiara – il cammino per restituire agli Italiani il diritto a curarsi in tempi adeguati sembra finalmente avviato. Arrivare all’abolizione del tetto di spesa per il personale sanitario nel 2025, con l’innalzamento ora dal 10 al 15% per le Regioni che ne faranno richiesta, crediamo sia la strada da percorrere e rappresenta un atto assolutamente sensato. Si gratificano i Professionisti, con il previsto aumento del 20% delle tariffe orarie per le prestazioni aggiuntive, e finalmente, come la UGL Salute aveva più volte richiesto, si applicherà una flat tax del 15% sugli straordinari al di là del reddito del singolo operatore. Ci convince anche la strategia per combattere gli eccessi sullo svolgimento dell’attività libero professionale a scapito di quella erogata attraverso il Ssn. Siamo assolutamente favorevoli all’utilizzo degli specializzandi e alla chiamata di professionisti con contratti di lavoro autonomo per dare forza agli organici e debellare l’utilizzo dei gettonisti. Tutti gli strumenti utili, come la piattaforma di monitoraggio delle prestazioni in capo all’Agenas per attenzionare il peso di domanda e offerta di prestazione e la prevista implementazione dei CUP, che dovranno smaltire tra Ssn e privato accreditato le prestazioni, serviranno a dare ai cittadini quelle risposte che hanno diritto ad avere.”