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Anno II - n°10 - 04.02.2003 Pagine Liguri
Il test del pugile nella diagnosi di cardiopatia ischemica.
Sergio Stagnaro - dottsergio@semeioticabiofisica.it
La stimolazione simpatica – test del pugile – riesce ad evidenziare l’alterazione contrattile miocardica a partire dalla fase iniziale e silente, in modo estremamente semplice e rapido.
Noi intendiamo come fase iniziale ed asintomatica della sofferenza miocardica quella caratterizzata dalla iniziale compromissione della locale Riserva Funzionale Microcircolatoria, analogamente a quanto avviene negli altri sistemi biologici. Questa fase si presenta sul piano semeiotico-biofisico come alterazione strutturale-funzionale “congenita” dei Dispositivi Endoarteriolari di Blocco (DEB) delle arteriole coronariche, compromettendo, via via più intensamente, il regolare svolgersi della fisiologica attivazione della RFM locale, che lentamente esita nel danno miocardico. Per quanto concerne il metodo “clinico” per riconoscere la disfunzione dei DEB coronarici è sufficiente applicare la pressione digitale di “media” intensità sopra la proiezione del ventricolo ds., e poi sn., e procedere valutando il comportamento del riflesso ureterale medio: nel sano a riposo, la sua durata è 20 sec. e la scomparsa 6 sec. (Fig.7).
Fig. 7
La pressione digitale di media intensità, applicata sopra il precordio provoca le oscillazioni dei tre riflessi ureterali, superiore (arteriole e piccole arterie), medio (DEB) ed inferiore (capillari nutrizionali e venule post-capillari), che informano sulle varie strutture del locale
microcircolo.
Infatti, in presenza di alterazioni della funzione miocardica, una volta esaurita la riserva sistolica, lo stimolo catecolaminergico, secondario alla pressione digitale, provoca, dopo tl di 1-2 sec., un intenso aumento del volume ventricolare realizzato in un tempo superiore ai fisiologici 2 sec. in rapporto alla compromissione della distensibilità ventricolare, che rappresenta il primo segno della insufficienza cardiaca: la durata della dilatazione ventricolare è ³ 6 sec., (dato fisiologico 6 sec.), in rapporto alla gravità della sottostante patologia. Nel sano, la seconda fluttuazione cardiaca dura 6 sec. esatti, ad indicare la valida contrattilità e distensibilità miocardica. Approfondimenti:
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