Dal libro al palcoscenico: “Robby il Delfino, amico dei bambini trapiantati, è ora un’opera teatrale”

Sabato 21 settembre 2024, dalle ore 14:00 alle ore 18:00, presso l’Auditorium Lucio Parenzan dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il delfino Robby sarà il protagonista di un pomeriggio tra letture, cartoni animati ed emozioni, che si concluderà con l’anteprima assoluta dell’opera teatrale tratta proprio dalla storia del simpatico amico dei bambini trapiantati e della sua pinna arcobaleno. Le attività sono aperte a tutti con prenotazione obbligatoria sul sito dell’associazione Amici della Pediatria. Si inizia alle ore 14:00 al parco GiCoBe (o, in caso di maltempo, nel foyer dell’Auditorium Lucio Parenzan). Robby, il Delfino con la Pinna Arcobaleno sarà protagonista di giochi, attività creative e letture realizzate dagli studenti del Liceo Linguistico Falcone. A seguire, uno spettacolo in Auditorium, con la proiezione del cortometraggio del Liceo Falcone, del cartone animato realizzato nel 2019 dallo Studio Bozzetto e con la nuovissima opera teatrale ideata dal compositore e direttore Luigi Moriggi e l’ensemble Mind and Music, che lo scorso novembre hanno incantato i bambini in Ospedale con Il Piccolo Principe.

Robby è una fiaba, ma soprattutto “un amico nato per stare accanto ai bambini”, che grazie all’impegno e all’entusiasmo dell’associazione Amici della Pediatra negli ultimi anni si è evoluto per raggiungerne sempre di più. Grazie alla dirigente scolastica, prof.ssa Gloria Farisè, ai docenti e agli studenti del Liceo Linguistico Giovanni Falcone di Bergamo, ora Robby racconta la propria storia anche in Albanese, Rumeno, Inglese, Francese, Russo, Arabo. La collaborazione non si è fermata alle traduzioni, realizzando anche una serie di podcast e un cortometraggio. Nel corso dell’evento del 21 settembre 2024, diverrà anche una lettura dal vivo. Grazie ad Ivana, madre di una bambina trapiantata di Belgrado, l’opera è stato recentemente tradotta anche in Serbo.

Il progetto nasce nel 2007 per presentare in modo adeguato ai bambini un programma terapeutico tanto complesso e faticoso, quanto inevitabile come quello del trapianto d’organo. I bambini vogliono sapere che cosa li attende o che cosa hanno vissuto da piccoli, che cosa rappresenta quella cicatrice sulla pancia, perché devono prendere tutti i giorni determinati farmaci. Robby racconta l’evento trapianto come un dono che salva la vita e che vede tante persone accompagnare il bambino e la sua famiglia in questo cammino difficile, ma di speranza, per pensare alla malattia come occasione di relazione, di solidarietà e di accoglienza e per offrire una nuova opportunità per abbattere i muri dell’indifferenza o del pregiudizio.

“Il nostro impegno verso i bambini che affrontano il trapianto d’organo e tutti quelli che si trovano a vivere la malattia è alla base del nostro esserci dal 1990”, dichiara Milena Lazzaroni, presidente di Amici della Pediatria. “Osservare e ascoltare per comprendere i bisogni dell’altro ci permette di fissare gli obiettivi ed i progetti da realizzare per accompagnare e sostenere nel difficile percorso della malattia. Robby è un amico, che si evolve e trasforma secondo le esigenze. È un eroe come lo sono tutti i piccoli pazienti che incontriamo ogni giorno. Libro, film e teatro… chissà che sorprese ci riserva per il futuro questo amico speciale del Papa Giovanni XXIII, che ci auguriamo con questo evento possa diventarlo di tanti altri bambini.”

“Per un bambino non è semplice accettare l’idea di sottoporsi ad un trapianto e vivere per sempre in questa nuova condizione”, afferma Lorenzo D’Antiga, direttore dei Percorsi Pediatrici Integrati e della Pediatria dell’ASST Papa Giovanni XXIII. “La storia di Robby è diventata da tempo uno strumento fondamentale per aiutare i pazienti più piccoli in attesa di un trapianto ad accogliere questo regalo e ad attraversare con più serenità il percorso di cura. Sono molto grato a chi ci aiuta, con impegno e passione, a diffondere la storia di Robby, sostenendo alcuni fondamentali valori nelle relazioni umane, come la bellezza della diversità, l’importanza di saper donare, ma anche di saper ricevere e custodire un dono prezioso.”