Si chiama LETIsmart il dispositivo applicato al tradizionale bastone bianco per ciechi che permetterà ai disabili visivi di orientarsi e interagire con l’ambiente urbano muovendosi in autonomia. Un sistema collocabile in punti strategici come incroci, semafori, fermate dell’autobus, uffici, negozi ma anche siti turistici, ospedali, scuole per città smart sempre più inclusive e vicine alle persone più fragili. A fare da apripista è la città di Trieste, dove il dispositivo è stato ideato, sviluppato e adottato, e da cui prende il via il percorso di implementazione su scala nazionale per volontà dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI). L’UICI ha infatti assunto LETIsmart come standard di riferimento nazionale sottoscrivendo un Accordo di compartecipazione allo sviluppo con la triestina SCEN.
Il sistema LETIsmart, tramite l’apposizione di un minuscolo microchip dal peso di appena 8 grammi, consente di mettere in comunicazione il tradizionale bastone bianco con i diversi punti di interesse e di dialogare con l’ambiente sotto diversi aspetti: dall’individuazione e interazione con mezzi pubblici e semafori, all’orientamento in negozi, scuole, uffici, inclusa la gestione di situazioni difficili: lavori in corso, uscite di sicurezza e ogni altro punto che si debba individuare e raggiungere con precisione.
La soluzione si avvale della tecnologia dei radiofari e fornisce informazioni con un altoparlante integrato, senza ricorrere a smartphone o altri strumenti elettronici. Per questo il LETIsmart è alla portata di tutti e risulta perfettamente integrabile con gli strumenti di orientamento di uso comune come i sistemi tattilo-plantari, il bastone bianco o il cane guida per ciechi, ma aumenta esponenzialmente le capacità di movimento in autonomia del non vedente, anche nel caso di disabilità motorie o in condizioni ridotte di visibilità, perché si auto illumina quando fa buio.
Il dispositivo high-tech è stato ideato dal triestino Marino Attini, esperto di elettronica, ipovedente, e realizzato come progetto etico dalla SCEN, azienda che ha consentito la prototipizzazione snella con microcomponenti elettronici. Dopo essere stato testato e adottato a Trieste, il sistema diventa best practice nazionale grazie al coinvolgimento dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI), la maggiore associazione nazionale che rappresenta le istanze di circa 2milioni di cittadini italiani ciechi e ipovedenti, che ha supportato le fasi iniziali del progetto per poi validare la tecnologia come standard di riferimento a livello nazionale. In questo quadro, l’UICI ha sottoscritto un Protocollo di compartecipazione senza finalità di lucro con la SCEN per lo sviluppo, diffusione e promozione della tecnologia LETIsmart su tutto il territorio nazionale. Con questo Accordo, UICI si impegna anche a fornire piena collaborazione per le fasi di sperimentazione, test e verifiche tecniche per migliorare l’efficienza e l’affidabilità del sistema e a farlo conoscere ai propri associati attraverso le 107 sezioni territoriali, fornendo assistenza informativa.
Oltre alla città di Trieste e all’attivazione sul trasporto pubblico della Regione, il sistema LETIsmart sarà a breve disponibile in altre realtà, tra cui Mantova e Como, il sito turistico di Paestum, i campus della Protezione Civile in Toscana, l’Università Bocconi e il centro di città come Milano, Matera, Padova, Torino e Firenze.
L’incontro per la firma del Protocollo, moderato da Marino Attini, componente della direzione nazionale dell’UICI e consigliere dell’Istituto Nazionale Valutazione Ausili e Tecnologie (INVAT), ha visto la presenza delle istituzioni locali e di realtà del territorio che hanno collaborato alla realizzazione del progetto come nel caso dei Lions, con i quali UICI sta già collaborando in altri ambiti di sostegno alla disabilità visiva, in particolare nel mondo della scuola, sia come parte attiva e fattiva, come è il caso della Tpl Fvg, l’azienda dei trasporti che ha implementato la rete dei radiofari su pensiline e mezzi pubblici, in sinergia con Semaforica per quanto riguarda l’allestimento dei sistemi di regolazione della circolazione stradale. All’incontro sono intervenuti: Mario Barbuto, presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti; Diego Bertocchi, presidente SCEN; Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste; Giorgio Sardot, past governatore Distretto Lions 108 Ta2; Michele Scozzai, responsabile servizio clienti Tpl Fvg e responsabile comunicazione Trieste Trasporti.
“Con questo sistema l’autonomia dei ciechi fa veramente un passo avanti notevole”, commenta Barbuto. “La tecnologia è una delle chiavi più importanti per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità visiva, da affiancare a quegli elementi tradizionali come il bastone bianco e il cane guida per la mobilità e il metodo Braille per l’istruzione e la lettura, che restano insostituibili. Ci fa particolarmente piacere che una soluzione come LETIsmart, concepita con il supporto dell’Unione, possa essere di aiuto anche per altri soggetti con difficoltà, non solo ipovedenti o con disabilità motoria, basti pensare alle persone anziane, per le quali muoversi nelle nostre città è spesso disagevole o pericoloso. Anche per questo sta prendendo piede in altre città, nello spirito dell’Accordo di sviluppo che sottoscriviamo oggi.”
“Una città a misura per le persone diversamente abili è una città a misura per tutti”, afferma Dipiazza. “La cultura politica e sociale ha fatto notevoli passi in avanti su questo tema, più complessi sono gli adeguamenti strutturali e le trasformazioni che le città devono mettere in campo per raggiungere questi obiettivi. Come amministrazione comunale abbiamo la massima attenzione per far si che l’ambiente urbano sia accessibile e utilizzabile da parte di tutti ed ogni nuovo intervento tiene conto di ciò. Non è un caso, quindi, che Trieste sia la prima città in Italia a dotarsi di questa soluzione. L’intuizione di Marino Attini, inoltre, è la dimostrazione lampante di come le tecnologie possono e devono essere messe a servizio della collettività per migliorare la qualità di vita di una intera comunità.”
“Siamo convinti che l’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che facciamo, meglio se su un percorso etico, innovativo e creativo e per questo nel 2016 decidiamo di supportare questa idea assumendocene tutti gli oneri”, commenta Bertocchi. “Sebbene il periodo fosse l’inizio di una forte crisi industriale, la SCEN ha continuato a crescere in forte controtendenza, raddoppiando ogni 2 anni personale e area produttiva, diventando in breve tempo leader per il servizio di prototipizzazione ed industrializzazione di schede con microelettronica hi-tech, con più di 9mila progetti. Siamo contenti di aver potuto mettere a frutto questa esperienza in un progetto in chiave ‘smart city’ in cui la città riesce a dialogare anche con il cittadino più fragile come il cieco, a costi ridottissimi e senza dover intervenire su territorio e edifici.”
“Siamo stati fra i primi nel 2016 a credere nel progetto di Marino Attini e, visti i risultati, non possiamo che esserne orgogliosi”, afferma Pier Giorgio Luccarini, presidente del consorzio Tpl Fvg. “Dopo l’esperienza triestina, che ha fatto da apripista in regione e in Italia, oggi tutti gli autobus urbani di Tpl Fvg stanno dotandosi del sistema LETIsmart e molte altre aziende del trasporto pubblico locale stanno facendo lo stesso. Per noi è un risultato di grandissima valenza etica e tecnologica: fin dalla sua nascita, Tpl Fvg ha investito e sta continuando a investire grandi risorse su innovazione e progettualità e LETIsmart è una tessera di questo percorso. Il Friuli Venezia Giulia conferma così, come ha sempre fatto, di poter giocare un ruolo importante, e non solo a livello nazionale, sia per quanto riguarda il contesto tecnologico e sia, soprattutto, per l’attenzione alle esigenze delle persone con disabilità, a cui le aziende consorziate di Tpl Fvg si dedicano da sempre con grande impegno. Con la sua tenacia e la sua ingegnosità, Marino Attini sta ottenendo risultati che vanno ampiamente al di là di quelle che erano le nostre aspettative iniziali e di questo non possiamo che essergli grati.”
“Il Lions Club International, con oltre 1,4 milioni di soci presenti in oltre 200 nazioni, è la più grande organizzazione di volontariato del mondo e da sempre siamo vicini alle persone con disabilità, in particolare ipovedenti e ciechi”, dichiara Sardot. “Due Club triestini, il Trieste Host ed il Trieste Miramar, hanno sostenuto con forza il progetto LETIsmart, che ora vede raggiunta una prima tappa e ci sprona a concretizzare la maggiore diffusione possibile di questa importante soluzione.”
“Io ho avuto solo un’idea, semplice ma sincera, per aiutare il prossimo: così era Letizia e così è LETIsmart. Ringrazio la vita e tutti coloro che mi sono a fianco in questo percorso credendoci”, così Marino Attini ha inteso mettere a fattor comune le proprie competenze tecniche in modo che potessero aiutare le persone affette, come lui, da deficit visivo, ma anche per ricordare la moglie Letizia, scomparsa dopo oltre 30anni di vita insieme; l’acronimo LETI (light engine and tag informations), da cui il dispositivo prende il nome, si sposa perfettamente con questo omaggio.