
La maggior parte degli uomini fra i 40 e i 70 anni ha problemi di disfunzione erettile. Come dire che un maschio adulto su due nel mondo non ha una vita sessuale soddisfacente, con forti ricadute nella sfera sentimentale e psicologica. Al congresso nazionale congiunto della Società Italiana di Contraccezione e della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica che si è tenuto a Taormina dal 27 al 29 ottobre, è stato affrontato il tema delle terapie oggi in aiuto della disfunzione erettile, a distanza di 18 anni dall’introduzione nel mercato della pillola blu. Diciotto anni fa l’inibitore pde5 faceva il suo esordio stravolgendo la vita di molte coppie. La pillola infatti da una parte ha risolto il problema di disfunzione per milioni di uomini ma dall’altra ha anche cambiato le prospettive e i desideri. Al farmaco oggi gli esperti attribuiscono la colpa di migliaia di separazioni nella terza età, passate in Italia dal 2002 ad oggi da 4.247 a 8.726 (fonte Istat). Il motivo sta nel risveglio della pulsione sessuale aiutata dal medicinale.
In particolare, gli inibitori pde5 possono essere assunti dalla maggior parte degli uomini, salvo rare eccezioni: non associarli mai ai nitroderivati. La farmacoinfusione, che consiste nell’iniezione di farmaci vasoattivi all’interno dei corpi cavernosi, è un rimedio della disfunzione erettile. Oggi questa metodica mira però a essere sostituita dalla crema dell’amore, cioè il Vitaros. Iniettata nell’uretra, è in grado dopo qualche minuto di dare una buona erezione per un soddisfacente rapporto sessuale. Terza soluzione sono le protesi. Malleabili oppure idrauliche garantiscono perfetta rigidità e comfort ma hanno lo svantaggio di dover essere attivate e di subire rotture, nel caso di quelle idrauliche, oltre a avere un costo elevato.
“Ma fra non molto, quasi sicuramente a marzo nelle farmacie, l’andrologo avrà a disposizione un’altra importante novità terapeutica, il ‘francobollo’ che si scioglie sulla lingua ma per il quale, come per i farmaci, sarà necessaria la ricetta medica e per il quale bisognerà aspettare ancora qualche mese, dice il prof. Aldo Franco De Rose, specialista urologo e andrologo della clinica urologica di Genova, che svolge attività extramoenia presso la clinica romana Villa Benedetta. “Si tratta di una piccola pellicola rettangolare a base di sildenafil i cui dosaggi, a differenza della pastiglia, variano da 25, 50, 75 e 100 mg. Il nome non è dei più facili, Rabestrom, ma l’effetto – prosegue De Rose – è assicurato dopo circa 30 minuti che il piccolo ‘francobollo’ si è sciolto sulla lingua. La confezione potrà contenere da due a otto dosi, per cui è facilmente trasportabile; è quasi insapore ma fornisce un senso di freschezza con un retrogusto di menta.”