Ecografia, colonscopia e gastroscopia, ricerca del sangue occulto nelle feci, farmaci che riducono la secrezione acida: si tratta di risorse importanti che hanno rivoluzionato la lotta alle malattie dell’apparato digerente ma sono anche strumenti di cui oggi si rischia di abusare. Per questa ragione l’Associazione Italiana Gastroenterologi e endoscopisti Ospedalieri (AIGO) ha presentato cinque raccomandazioni su esami diagnostici, trattamenti e procedure che, secondo le conoscenze scientifiche oggi disponibili, non apportano benefici significativi alla maggior parte dei pazienti ai quali sono prescritti ma possono, al contrario, esporli a rischi. Tra gli esempi significativi vi è l’esame per la ricerca de sangue occulto nelle feci, il più importante strumento di screening del tumore del colon-retto: ogni anno in Italia il 30% di questi test è prescritto in maniera inappropriata a pazienti che non ne hanno una reale necessità.
Con questo documento AIGO aderisce al progetto internazionale “Choosing Wisely”, promosso in Italia da Slow Medicine, che ha l’obiettivo di favorire il dialogo dei medici e degli altri professionisti della salute con i pazienti e i cittadini su esami diagnostici, trattamenti e procedure a rischio di inappropriatezza in Italia, per giungere a scelte informate e condivise. Il documento è stato presentato a Bologna nell’ambito del più importante evento italiano per la gastroenterologia, il convegno annuale della Federazione Italiana delle Società Malattie Apparato Digerente (FISMAD).
LE CINQUE RACCOMANDAZIONI
Poiché le malattie dell’apparato digerente sono la seconda causa di ospedalizzazione in Italia e rappresentano il 10% di tutti i ricoveri per patologie acute, evitare prestazioni inutili, sia a tutela del paziente sia a difesa delle risorse del Servizio Sanitario Nazionale, è ancora più importante in ambito gastroenterologico. I gastroenterologi di AIGO raccomandano a specialisti, medici e pazienti:
* Non eseguire al di fuori della campagna di screening del tumore del colon retto la ricerca del sangue occulto nelle feci;
* Seguire le raccomandazioni del gastroenterologo per i controlli successivi a una colonscopia di prevenzione: non è necessario eseguirli più frequentemente perché sono definiti da linee guida nazionali e internazionali di riferimento e il medico specialista è la persona più preparata per consigliare il controllo più adeguato;
* Non eseguire gastroscopie di controllo in casi di malattia da reflusso gastroesofageo che non siano particolarmente gravi o a rischio di evoluzione neoplastica;
* Non ripetere ecografie inutilmente negli angiomi epatici di piccole dimensioni, che sono lesioni benigne e senza rischi di evolversi in patologie più gravi;
* Non assumere gastroprotettori, più correttamente chiamati farmaci inibitori della pompa protonica, quando si effettua una terapia con farmaci a base di cortisone e neppure per lungo periodo in presenza di disturbi digestivi modesti.