
La Malattia di Gaucher, descritta da Philippe Gaucher nel 1882, rappresenta una rara patologia metabolica ereditaria dovuta a un deficit dell’enzima lisosomiale ß-glucosidasi acida umana. Può avere un esordio già dall’età pediatrica e un ritardo diagnostico che varia da alcuni mesi a diversi anni, ma se individuata e trattata precocemente con la giusta terapia può evitare danni permanenti e irreversibili agli organi. Esistono tre tipologie di questa malattia: Tipo I (forma non neuropatica); è la forma più comune, in particolare fra gli Ebrei Aschenaziti; Comporta osteoporosi generalizzata acuta e di conseguenza dolori ossei, anemia, piastrinopenia, infarto osseo. Tipo II (forma neuropatica infantile, acuta); si manifesta entro il terzo mese di vita e porta a morte precoce entro il secondo anno di età; fra i sintomi si riscontrano ingrossamento del fegato e della milza, danno cerebrale, disordine nel movimento oculare, spasticismo, rigidità degli arti e scarsa abilità nella suzione e nella deglutizione. Tipo III (forma cronica); manifesta sintomi neurologici paragonabili al tipo II ma in forma più dilatata nel tempo come difficoltà nella coordinazione motoria deterioramento mentale e convulsioni.
La diagnosi può essere confermata attraverso la misurazione dell’attività della glucocerebrosidasi nei leucociti del sangue: un risultato inferiore al 15% dell’attività normale è diagnostico. Il trattamento prevede somministrazione endovenosa di betaglucosidasi, farmaco noto commercialmente come Cerezyme o E.R.T. (Enzyme Replacement Therapy); tale terapia, non agendo sul danno neurologico che l’individuo può presentare, risulta utile solo per il tipo I. Nelle altre forme risolutivo appare il trapianto del midollo osseo.
Dal 2004 è disponibile in Europa un nuovo farmaco, il Miglustat (nome commerciale Zavesca), la cui indicazione terapeutica è il trattamento orale della malattia di Gaucher di tipo 1 con sintomatologia da lieve a moderata solo per i pazienti per i quali la terapia di sostituzione enzimatica non è appropriata, ovvero in casi di comparsa di allergia, ipersensibilità, impossibilità a proseguire la somministrazione endovenosa, agofobia o per motivi religiosi.
Dal 2015 è disponibile in Europa (autorizzata con procedura centralizzata europea dalla Commissione europea con le decisioni del 19 gennaio 2015 e 11 marzo 2015 e inserita nel registro comunitario dei medicinali con i numeri EU/1/14/974/001-2-3) la specialità medicinale Cerdelga (eliglustat), che è un trattamento orale di prima linea a lungo termine indicato per pazienti adulti con malattia di Gaucher di tipo 1 con metabolizzatori lenti, intermedi e estensivi per CYO2D6; Cerdelga è un analogo del glucosilceramide che inibisce parzialmente l’enzima glucosilceramide sintasi, sostanza che si accumula nelle cellule e nei tessuti delle persone affette dalla malattia di Gaucher.
In occasione del XIII convegno annuale sulla Malattia di Gaucher, in programma il 10 ottobre a Genova, il prof. Leonhard Heinz interverrà per spiegare come l’accumulo di alcuni sfingolipidi vada a sostituire altri lipidi a livello di membrane cellulari, modificando l’attività di alcuni recettori e dando vita a meccanismi che comportano complicanze immunologiche nei pazienti affetti da Gaucher.