La Malattia di Crohn

La Malattia di Crohn è più frequente in età giovanile (seconda-quarta decade) ma può colpire qualsiasi fascia senza differenza tra i sessi. È caratterizzata da un processo infiammatorio cronico dell’intero tratto gastrointestinale, sebbene si localizzi prevalentemente a livello di ileo (ileite) e/o colon destro/cieco (ileocolite) oppure in qualsiasi porzione del colon (colite). Le lesioni presentano una distribuzione tipicamente segmentaria con estensione transmurale della flogosi. Gli studi indicano tassi di incidenza che variano da 0.7 a 9.8 casi su 100.000 persone. Si tratta di una malattia immuno-mediata idiopatica nella cui eziopatogenesi sembrerebbero essere coinvolti fattori genetici e ambientali.

SINTOMI

È caratterizzata da dolore addominale, diarrea, febbre, astenia e talora calo ponderale e anemia, mentre le manifestazioni extra intestinali si evidenziano con ulcere aftose orali, pyoderma gangrenoso o eritema nodoso, artrite (assiale o periferica) e coinvolgimento oculare. L’andamento si caratterizza per l’alternarsi di fasi di riacutizzazione e remissione e la ricorrenza ciclica delle fasi infiammatorie può essere causa dello sviluppo di complicanze quali stenosi e fistole. La malattia viene principalmente distinta in lieve moderata o severa in base, numero di evacuazioni giornaliere, dolore addominale, benessere generale, complicanze, assunzione di antidiarroici, presenza di massa addominale, ematocrito e peso corporeo.

DIAGNOSI

La diagnosi si basa sulle manifestazioni cliniche, gli esami di laboratorio e la diagnostica strumentale. Tra gli esami di laboratorio si riscontrano elevati livelli di markers infiammatori (VES e PCR) e calprotectina fecale (buona precisione diagnostica), anemia sideropenica e deficit di vitamina B e folati; l’ileocolonscopia e la biopsia mostrano la presenza di infiammazione o ulcere a carico di colon e ileo con carattere discontinuo e aspetto a “acciottolato”. Le caratteristiche istologiche comprendono infiammazione focale o diffusa, irregolarità delle cripte e presenza di granuloma. Rilevante il ruolo della RM ma anche la TC consente di visualizzare ascessi e fistole che possono determinare perforazione e l’ecografia.

La malattia di Crohn ha un impatto globale sulla salute del paziente e i soggetti con malattia attiva presentano una scarsa qualità di vita, potendo incorrere in frequenti ospedalizzazioni e interventi chirurgici. Nelle forme lievi-moderate può essere utilizzata la terapia cortisonica; qualora gli attacchi si ripetano possono avere indicazione gli immunosoppressori (tiopurine o metotrexate) mentre i farmaci biologici anti-TNFa rappresentano un valido approccio terapeutico per il trattamento della malattia in fase attiva di grado moderato-grave.