
Secondo Jean Haner, esperta di face reading e autrice del libro “The Wisdom of Your Face”, ogni elemento del nostro viso racconta qualcosa di noi. Il naso in particolare parla “dei nostri quarant’anni”. “La zona che si inserisce tra gli occhi racconta di noi nell’anno in cui abbiamo compiuto i quaranta, il primo terzo del naso parla dell’inizio dei nostri quarant’anni, l’area a metà di come siamo intorno ai quarantacinque, e l’ultima parte del naso di chi siamo quando ci avviamo ormai verso i cinquanta”, afferma Haner. E c’è di più: il nostro naso rappresenterebbe, secondo l’autrice, anche le nostre potenzialità, ciò che possiamo raggiungere nel corso della vita e dunque è importante non cambiarlo. Secondo la pratica cinese di interpretazione del viso umano, infatti, se modifichiamo il nostro naso, modifichiamo anche il nostro destino. Ebbene, più recentemente, alcuni ricercatori americani, analizzando con l’aiuto di immagini tridimensionali i nasi di centinaia di persone in tutti i continenti, hanno appreso che i fattori climatici, in particolare la temperatura e l’umidità, hanno giocato un ruolo chiave nel determinare la forma del naso che si diversificherebbe per questo da zona a zona del nostro pianeta.
Nasi più larghi sarebbero più frequenti nei climi caldi e umidi; nasi stretti più comuni nelle regioni fredde e asciutte. Quest’organo, le cui funzioni primarie sono respirazione e odorato, ha mucose ricche di capillari sanguigni per aiutare a mantenere calda e umidificata l’aria inalata che deve raggiungere le parti più sensibili dell’albero respiratorio. “Un naso stretto potrebbe contribuire a aumentare il contatto tra l’aria inspirata e i tessuti nasali che veicolano umidità e calore”, afferma il genetista Arslan Zaidi della Penn State University. “Un aspetto che potrebbe offrire dei vantaggi se si vive in climi più freddi; nei climi caldi è vero il contrario.”
L’ipotesi va a supportare la teoria dell’antropologo Arthur Thomson (1858-1935) secondo il quale le persone provenienti da climi freddi e secchi tendono a avere nasi più lunghi e più sottili rispetto alle persone che provengono da climi caldi e umidi. I ricercatori affermano inoltre che la larghezza delle narici, nel corso dei secoli, è stata associata a una maggiore fertilità. Così, gradualmente, la larghezza del naso si è ridimensionata. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica PloS Genetics.