In Italia è tattoo mania

In base agli ultimi dati, in Italia è sempre più tattoo mania. A tracciare una panoramica sul valore del tatuaggio nel nostro Paese è una ricerca condotta dall’Istituto Superiore di Sanità assieme all’Istituto di ricerche e analisi di mercato IPR Marketing. Lo studio, effettuato su un campione di quasi 8.000 persone dai dodici anni in su, ha rivelato come i tatuaggi siano più diffusi tra le donne (13,8% delle intervistate) rispetto agli uomini (11,7%) e che gli uomini preferiscono tatuarsi braccia, spalle e gambe mentre le donne soprattutto schiena, piedi e caviglie.

La parola “Tattow” è una storpiatura dell’onomatopea del rumore del legno picchiettato sull’ago per bucare la pelle, così come annotava sul suo taccuino di viaggio il Capitano inglese James Cook, primo europeo approdato a Tahiti nel 1769. Sono passati quattro secoli ma sull’arte dell’incidere la pelle con l’inchiostro si può dire tutto meno che abbia smesso di affascinare. Questo aprile poi, tra convention e manifestazioni, si annuncia come il mese del tattoo: complice il cambio di stagione, la pelle si scopre e cresce la voglia (in Italia, in particolare, fra le donne) di regalarsi un “accessorio” particolare. Il tatuaggio, che ogni anno segue tendenze ben precise proprio come i tagli di capelli, il make-up e la moda di stagione.

“Ci sono i minimalistic – spiega il tattoo artist Gabriele Pellerone – che sono la versione microscopica delle figure più importanti della vecchia scuola americana anni Cinquanta (cuoricini, ancorette, pin up, marinai) ma anche personaggini cartoon e animaletti. Poi abbiamo i Single Line tribali e maxi linee addio. Uno dei massimi trend del momento è il disegno di tatuaggi a linea singola e continua. Solo per mani veramente abili. Comprese nel filone ci sono anche le intramontabili scritte, sempre più piccole, minimali e ‘scorrevoli’, senza stacchi e molto richiesti i cosiddetti ‘Cityscape Tattoos’, gli skyline di palazzi e architetture delle città del cuore. Poi ci sono i Surrealism, altra corrente pittorica, e altro trend. Dal movimento artistico degli anni del primo dopoguerra è nato uno stile di tatuaggio effetto dipinto a olio, tempera o a acquerello. Sfumati e romantici come fossero realizzati a pennello. Poi abbiamo gli Optical, ovvero soggetti che sfidano i sensi e sembrano ‘staccarsi’ dalla pelle, come in rilievo, pronti a spiccare il volo. Il 3D. Molto richiesti, in questo filone, i ‘lacework’, motivi che riproducono la texture del pizzo a fior di pelle. Infine ci sono i Dots, ovvero interi disegni realizzati a puntini o pallini. Il motivo è leggero anche su fantasie o soggetti di grandi dimensioni.”