ISS: zone rosse locali per controllare focolai COVID-19 in Italia

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per la prima volta propone una mappa aggiornata delle nuove zone rosse istituite a livello locale. Dopo quelle iniziali, che includevano i dieci comuni nel lodigiano, in Lombardia, e il comune di Vo’ Euganeo, in Veneto, ne sono nate altre. Oggi vengono individuate zone rosse in 100 comuni (spesso con presenza di strutture sociosanitarie) di 8 regioni. Le zone rosse sono quelle dove, a causa di un’elevata trasmissione di Sars-CoV-2, vengono realizzate misure restrittive aggiuntive rispetto al resto del territorio regionale. “Questo – dichiara il presidente ISS, Silvio Brusaferro – dimostra una forte reattività in tutto il Paese nell’andare a intercettare precocemente dei focolai adottando delle misure tempestive per bloccare la circolazione del virus all’interno della comunità.”

LA LETALITÀ

Il tasso di letalità complessiva è del 12,6%; i decessi confermati 19.996. L’ISS ha analizzato 1.738 cartelle cliniche di soggetti deceduti con infezione confermata da Sars-CoV-2. L’età media dei decessi è di 80 anni (quella degli infetti è di 62 anni) e il sesso maschile è quello più colpito (quasi il 70% dei decessi).

GLI OPERATORI SANITARI

I casi confermati di Covid-19 tra gli operatori sanitari sono 16.991; l’età media è di 48 anni e il 31,8% è di sesso maschile.

fonte ISS