Ipertensione in gravidanza e rischio eventi cardiovascolari futuri

Uno dei temi recentemente affrontati in occasione della XL edizione del congresso Conoscere e Curare il Cuore, è stato Donne e Cuore, un Rapporto per Molto Tempo Non Riconosciuto e Non Investigato. Quanto Incide l’Ipertensione in Gravidanza sul Rischio di Eventi Cardiovascolari Futuri? L’ipertensione arteriosa in gravidanza è una condizione relativamente comune, che interessa circa il 10% delle donne gravide. Comprende sia l’ipertensione cronica diagnosticata prima della gravidanza sia quella correlata alla gravidanza stessa. Se non correttamente identificata e trattata, l’ipertensione in gravidanza può determinare conseguenze gravi sia per la donna (aumento del rischio di ictus) che per il bambino (ad esempio, basso peso alla nascita, aumento del rischio di accesso in terapia intensiva neonatale). I meccanismi fisiopatologici dello sviluppo di IA gestazionale e quelli della preeclampsia e dell’eclampsia non sono del tutto chiariti. Tra le ipotesi, lo scarso sviluppo delle arteriole spirali placentari uterine (che riducono il flusso sanguigno utero-placentare nella gravidanza avanzata), alterazioni genetiche, immunologiche e/o l’ischemia o l’infarto placentare. La perossidazione lipidica delle membrane cellulari, indotta dai radicali liberi, potrebbe contribuire all’insorgenza della preeclampsia. Questa aumenta il rischio di distacco della placenta nella gravidanza in corso, probabilmente perché entrambi i disturbi sono correlati all’insufficienza utero-placentare. La disfunzione placentare provoca il rilascio di fattori anti-angiogenici, portando a una successiva disfunzione multiorgano.

L’incidenza della preeclampsia è aumentata del +25% nell’ultimo decennio, con un trend in crescita spiegato in parte dall’età materna più avanzata e dalla coesistenza di un maggior numero di comorbidità associate. L’ipertensione preesistente è correlata a un aumentato rischio di sviluppare preeclampsia, che può complicare fino al 25% dei casi. La preeclampsia è associata a un aumento di 4 volte dell’insufficienza cardiaca e dell’ipertensione e a un aumento di 2 volte del rischio di IHD, ictus e decessi cardiovascolari. Oltre alla prognosi sfavorevole dei disordini pressori in gravidanza, vi sono dati crescenti che dimostrano come lo sviluppo di IA in gravidanza sia associato una maggiore incidenza di eventi avversi cardiovascolari a lungo termine, come infarto miocardico, scompenso cardiaco, ictus e morte per cause cardiovascolari. Le donne che sviluppano ipertensione nella prima gravidanza hanno rischio maggiore di recidiva in una gravidanza successiva. Non solo. Sono a maggior rischio di ipertensione, ictus e cardiopatia ischemica nella tarda età adulta. Le linee guida per la gestione della prevenzione cardiovascolare della Società Europea di Cardiologia del 2021 riportano che la preeclampsia si verifica nel 1,2% di tutte le gravidanze ed è associata ad aumento del rischio relativo di malattie cardiovascolari da 1,5 a 2,7 volte rispetto a tutte le donne. Il rischio relativo di sviluppare l’ipertensione è aumentato di 3 volte; quello di sviluppare diabete mellito di 2,1 volte rispetto alle donne che non presentano IA in gravidanza. Negli anni e nei decenni successivi al parto, le donne con una storia di preeclampsia presentano disfunzione endoteliale, alterazioni della struttura e della funzione cardiaca e un fenomeno di aging vascolare precoce, che favorisce lo sviluppo dell’aterosclerosi subclinica.