Ecco le indicazioni degli specialisti dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, sostenuto da Fondazione De Gasperis. La prima volta è bene misurare la pressione arteriosa ad entrambi gli arti superiori (per escludere la presenza di pressione differenziale appunto diversa tra i 2 arti), oltre che da sdraiati e in piedi (orto e clinostatismo). Perché la pressione dal medico può essere più alta? Quando il medico misura la pressione arteriosa con lo sfigmomanometro manuale, nonostante gli sforzi per “stare tranquilli”, inconsapevolmente si attiva il sistema nervoso simpatico, con la messa in circolo di sostanze come adrenalina, epinefrina, etc., che possono innalzare i valori pressori e determinando quella che comunemente viene definita “ipertensione da camice bianco”. La pressione dovrà risultare <140/90 mmHg.
In caso di auto-misurazione, generalmente con sistemi automatici, i valori pressori da considerare normali sono al di sotto dei 135/85 mmHg. La misurazione deve avvenire in condizioni di riposo, da almeno 5 minuti, in posizione seduta, senza incrociare le gambe e senza aver fumato né assunto alcolici da 15 minuti. Una volta posizionato il bracciale (non importa se sul braccio destro o sinistro) all’altezza del cuore, si inizia la valutazione. Normalmente vengono fatte 2 misurazioni, considerando valida la seconda, oppure facendone 3 e calcolando la media delle ultime 2. È importante prendere nota dei valori su un diario pressorio (o portare con sé il dispositivo in caso presenti una memoria interna) da far poi valutare dal proprio medico di base, che indicherà inoltre la frequenza con la quale eseguire le auto-misurazioni. Inoltre, poiché a oggi nessuno degli strumenti per l’auto-misurazione domiciliare da polso è a oggi correttamente validato, occorre utilizzare quelli da braccio.