
Quest’anno il World Digestive Health Day è dedicato alla prevenzione dei tumori del colon-retto, che secondo gli esperti sono in netto aumento tra i giovani. La Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva SIGE ha istituito una Scuola di Nutrizione per approfondire le problematiche nutrizionali relative alle principali malattie dell’apparato digerente. Il 29 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Salute Digestiva. Promossa dall’Organizzazione Mondiale di Gastroenterologia, è un’occasione per sensibilizzare e proporre buone pratiche di prevenzione quotidiana. “Negli ultimi anni per il cancro del colon-retto c’è stato un aumento significativo dell’incidenza tra i più giovani, tanto è vero che si è ridotta l’età dello screening, passando dai 50 ai 45 anni”, dichiara Bruno Annibale, presidente SIGE. Un tumore sempre più precoce quindi, che negli ultimi 20 anni ha visto un aumento dei casi nella popolazione di età compresa tra i 20 e i 49 anni, in particolare negli Stati Uniti e nel Nord Europa. Dati recenti ci dicono di un incremento del 5% annuo nelle popolazioni scandinave, in Inghilterra, Francia.
Tra i motivi dello sviluppo precoce di questo tumore, vi sono stili di vita errati quali, obesità, fumo, sedentarietà e dieta inadeguata. La nutrizione è infatti un aspetto strettamente correlato con le malattie dell’apparato digerente e di particolare rilevanza sia per le implicazioni fisiopatologiche e cliniche che per le conseguenze sui pazienti affetti da patologie metaboliche, infiammatorie croniche e neoplastiche.
Proprio per questo motivo SIGE ha messo al centro dei propri progetti formativi il Corso Nazionale (Verona 27-29 ottobre 2022) che ha come scopo principale quello di avvicinare il più possibile i gastroenterologi, ed in particolare le giovani leve, alle tematiche proprie della nutrizione clinica. Il Corso si propone di fornire un inquadramento aggiornato delle problematiche nutrizionali relative alle principali malattie dell’apparato digerente e della loro gestione diagnostico-terapeutica, nonché gli strumenti di lavoro adeguati ad un approccio clinico integrato. La nutrizione riveste infatti sempre più un ruolo di primo piano non solo nella prevenzione ma anche nel trattamento di molte condizioni e, d’altra parte, lo stato nutrizionale è in grado di influenzare la prognosi e la qualità della vita dei pazienti.
Lo screening è una forma di prevenzione insostituibile per contrastare il carcinoma del colon-retto, ed è per questo che le organizzazioni sanitarie mondiali raccomandano di anticipare i controlli a 45 anni. Nella maggior parte dei casi il cancro si sviluppa a partire da polipi adenomatosi, visibili mediante la colonscopia, che possono evolvere in senso maligno in circa 10-15 anni. Per lungo tempo rimane infatti asintomatico ma, grazie ai programmi di screening, è possibile una diagnosi precoce così da poterlo prevenire e curare. La prevenzione viene effettuata con un test del sangue fecale. Nel momento in cui il test dovesse risultare positivo, il paziente viene chiamato a sottoporsi a colonscopia e, tramite la rimozione dei polipi o l’identificazione di un tumore maligno in fase precoce si riesce così a ridurre efficacemente la mortalità.
“In Italia – aggiunge Annibale – abbiamo un problema di sanità pubblica importante perché purtroppo c’è ancora una bassa adesione allo screening con una grande differenza tra nord e centro sud. Una disparità importante per cui molte regioni del sud sono nettamente indietro.” La pandemia di Covid-19 ha ridotto i programmi di screening del CRC e ha creato un arretrato di procedure endoscopiche in tutto il mondo. Secondo una ricerca presentata al Congresso Europeo di Gastroenterologia UEG Week 2021, le diagnosi di tumore del colon-retto è diminuito drasticamente del 40% nell’arco di 1 anno, portando inevitabilmente ad un aumento significativo del numero di diagnosi in pazienti con malattia avanzata, ed un peggioramento della prospettiva di cura.