
A oggi sembrano siano già 6 le vittime dell’infezione da coronavirus in Cina mentre, secondo la Cnn, sarebbe stato registrato anche un primo caso negli Stati Uniti e riguarderebbe una persona in arrivo direttamente dalla città cinese di Wuhan, dove è iniziata l’infezione del virus. Virus che inizialmente si è propagato dagli animali alle persone e successivamente, grazie alle mutazioni a cui gli stessi virus vanno incontro, anche tra gli essere umani. E più di tutti, a farne le spese è stato il personale medico e paramedico, con un totale di 14 persone. L’allerta è mondiale in quando, oltre alla Cina, sono stati segnalati casi in America (1 paziente), Thailandia, Giappone, Corea del Sud, oltre a un caso sospetto in Australia. Per questo in molti aeroporti internazionali, come Fiumicino, sono già in uso degli scanner in grado di identificare le persone che hanno la febbre, in modo da isolarle. In Cina questo provvedimento è stato esteso anche alle stazioni ferroviarie. Il problema è però legato al fatto che, trattandosi di infezione virale, esiste sempre un periodo di incubazione per cui la persona che oggi non presenta febbre potrebbe averla a breve e presentare tutti i sintomi dell’infezione che, come già ricordato, è caratterizzata da febbre alta, difficoltà a respirare, tosse e polmonite. Fino a oggi si contano dunque 6 morti e 291 persone contagiate, mentre sono 922 i pazienti in osservazione negli ospedali cinesi.