Infezione cinese da coronavirus: 41 morti e 56milioni di abitanti isolati (una nazione come l’Italia)

Fino a questo momento sono 41 le vittime dell’infezione da coronavirus, compreso il medico della provincia cinese di Hubei in prima linea nella lotta al virus presso l’ospedale Hubei Xinhua. Le persone contagiate sono invece più di 1.300 mentre, sempre secondo fonti delle autorità cinesi di Pechino, al momento 56milioni di persone sono state isolate. È questo a oggi il tragico bilancio della nuova e preoccupante infezione da coronavirus, sviluppatasi alcuni giorni addietro dal mercato del pesce di Wuhan. Altre segnalazioni arrivano da Australia e Malesia. Anche in Francia sono stati confermati i primi tre casi; a comunicarlo è lo stesso Ministero della Salute francese, che mette in guardia la popolazione per la possibilità che con il passare del tempo se ne registrino di ulteriori. Le tre persone sono ricoverate in ospedale a Bordeaux e Parigi, con misure di isolamento. In Cina, fino a questo momento sono 18 le città in cui gli abitanti non possono spostarsi in treno né in aereo. La più grande è Wuhan, seguita da altre metropoli da sette, sei, quattro, due milioni di residenti; la più piccola ne conta 500mila. In ogni caso, sommando gli abitanti di queste città si arriva a una popolazione di circa 56milioni di persone, quasi quanto l’Italia.

L’infezione è pericolosa poiché i virus facilmente mutano il proprio codice genetico e possono quindi presentarsi sotto altre forme: ne è un esempio il fatto che prima l’infezione da coronavirus sia stata trasmessa dall’animale (forse serpente) all’uomo, per poi riuscire a trasmettersi anche tra gli esseri umani, nei quali causa il collasso o l’addensamento dei polmoni (polmonite) impedendo la respirazione.