Perché gli infarti sono più frequenti nelle notti d’estate

Sapete che in estate c’è un incremento del numero di infarti nelle ore notturne? Il fenomeno riguarda gli infarti STEMI, ovvero quelli che manifestano una specifica anomalia nel tracciato dell’elettrocardiogramma, segnale della presenza di un’ostruzione acuta e totale della coronaria. Tecnicamente, l’incremento relativo del numero di infarti notturni rispetto a quelli diurni nel periodo estivo rispetto alle altre stagioni dell’anno è detto summer shift. Ma a cosa è dovuto? Secondo uno studio pubblicato sul Journal of American Heart Association, a determinare la variazione nel rapporto tra infarti diurni e notturni sarebbe l’intensità della luce durante il giorno, e non la sua durata. Nei pazienti di Singapore (che trovandosi sull’equatore non ha una vera e propria stagione estiva), ad esempio, l’osservazione ha riscontrato lo shift nelle giornate meno nuvolose: quelle, appunto, in cui la luce solare era più intensa.

L’attività di ricerca del Cardio Center è stata sostenuta dalla fondazione De Gasperis, che il 23 settembre riunirà i massimi esperti della materia nel convegno nazionale di Cardiologia di Milano: “Abbiamo provato a studiare ‘il lato oscuro della luna’, cioè quei possibili fenomeni o relazioni che associano l’insorgere dell’infarto miocardico con eventi naturali complessi come la cronobiologia”, spiega Enrico Ammirati, cardiologo del De Gasperis Cardio Center e co-ricercatore principale dello studio insieme all’ingegnere Carlo Vittorio Cannistraci, del Max Planck Institute di Dresda. “Del resto, è significativo che proprio nel 2017 il premio Nobel per la Medicina sia stato assegnato a ricercatori che hanno indagato i meccanismi molecolari alla base dei nostri bio-ritmi, i ritmi circadiani. Quello che sapevamo già era che in inverno vi sono più infarti miocardici rispetto all’estate e che il momento del giorno con il maggior numero di infarti sono le prime ore del mattino. In questo articolo in cui si è andati a vedere come la stagionalità influenza la circadianità dell’insorgenza dell’infarto si è messo in luce come le notti d’estate proporzionalmente hanno un maggior numero di eventi rispetto alle notti d’inverno.”