Giornata dell’incontinenza urinaria… senza tabù

L’Italia all’avanguardia nella lotta all’incontinenza urinaria e nell’attenzione verso i pazienti. Per questo il 28 giugno 2016 si svolgerà l’XI Giornata Nazionale per la Prevenzione e la Cura dell’Incontinenza promossa dagli stessi pazienti e dal Ministero della Salute. “In questo giorno – dice il Cav. Francesco Diomede, Presidente Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico FINCOPP – moltissimi ospedali italiani aprono le porte ai cittadini per informare e diagnosticare gratuitamente il grave disturbo che colpisce nel nostro Paese 5 milioni di persone, uomini e donne, anche in giovane età, senza risparmiare i più piccoli: l’enuresi riguarda 1 bambino su 10 a 7 anni”. Per prenotare visite gratuite è sufficiente chiamare il Numero Verde FINCOPP 800 050415 o consultare l’elenco dei Centri indicati sul sito internet giornataincontinenza.com. L’incontinenza urinaria consiste nell’emissione involontaria di urina e si distingue in due forme: da sforzo (IUS) – dove un colpo di tosse, una risata o il semplice sollevamento di una borsa o busta della spesa causano fughe di urina – che interessa maggiormente le donne ed è causata da gravidanze, parti e menopausa e l’incontinenza da urgenza, o sindrome della vescica iperattiva, dovuta a contrazioni involontarie della vescica e caratterizzata dall’improvviso e irrefrenabile bisogno di urinare più volte durante il giorno e la notte che colpisce invece entrambi sessi senza distinzioni. Altra fattispecie è l’incontinenza urinaria di origine neurogena (legata a sclerosi multipla, parkinson, alzheimer, lesioni, midollari da trauma, etc.). “Nonostante la diffusione del problema, che con ansia, depressione e isolamento legati al timore di non riuscire a controllare la vescica incide pesantemente sulla qualità della vita, sui rapporti sociali, sulla sessualità, solo una minoranza dei pazienti (circa il 25%), vincendo imbarazzo e vergogna, si rivolge al medico. La malattia può invece essere curata con successo con la rieducazione perineale, i farmaci, le infiltrazioni locali di acido ialuronico, la nuova chirurgia mininvasiva oggi estesa anche all’uomo, pacemaker vescicali e sfinteri artificiali. Per le forme neurogene, c’è la neuromodulazione sacrale che si avvale di una sorta di ‘pacemaker’ applicato sull’osso sacro.”

E sulla rimborsabilità dei farmaci anti-incontinenza (i pannoloni sono oggi rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale mentre la terapia farmacologica è a totale carico dei pazienti) e la riabilitazione perineale gravemente carente in Italia, il Presidente della Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico – FINCOPP, Cav. Francesco Diomede, ha lanciato appelli alle Istituzioni per la rivalutazione della patologia e per consentire a tutti i pazienti le terapie più adeguate, che oltre a ridare dignità al paziente riducano i costi sociali. Il Ministero della Salute ha inserito FINCOPP nel “Tavolo di Lavoro” sull’incontinenza urinaria e fecale ed entro fine anno produrrà un interessante documento contenete ogni problematica e i percorsi (PDTA) previsti nella proposta di legge che sarà presentata per la prima volta in Italia il 22 giugno.