Incontinenza urinaria, un problema spesso non risolto… “per mancanza fondi”

“Nell’interesse dei pazienti con incontinenza urinaria, che in Italia sono più di 5000, speriamo di riuscire a ottenere finalmente i farmaci e tutti presidi di cui, maschi e femmine, necessitano per risolvere questo grave e fastidioso problema”. Questo l’obiettivo della XIII Giornata Nazionale dell’Incontinenza Urinaria che il presidente Fincopp, cav. Francesco Diomede ha fatto pervenire alle autorità e che verrà ribadito nel corso della conferenza stampa che si terrà all’Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio. In pratica, l’associazione incontinenza non si arrende e auspica che i farmaci antimuscarinici e il beta 3 agonista Mirabegron per la vescica iperattiva, che interessa uomini e donne, giovani e anziani, siano dispensati anche in Italia, come già accade nella gran parte dei Paesi europei. Quello che a oggi non si riesce a capire è perché si spendano 362 milioni di euro annui, escluse iva e filiera, per i pannoloni e non si dispensino dei farmaci che in molti casi eviterebbero il ricorso proprio al pannolone.

Ma non stanno meglio gli uomini che soffrono di incontinenza urinaria successiva a intervento alla prostata. È un problema grave che non sempre si riesce a rivolgere, in quanto spesso non sono dispensati i presidi protesici che costano molto. È il caso degli sfinteri artificiali: anche se raccomandati dalle linee guida degli urologi europei e americani, per l’incontinenza grave questi presidi sono dispensati molto raramente, in quanto non compresi nei LEA. Il risultato è che molte persone sono costrette a vivere sostituendo anche 8-10 pannoloni al giorno, con grave disagio, anche per i familiari. Dunque domani la XIII giornata nazionale per l’incontinenza vuole rappresentare un “risveglio” di interesse nei confronti di questi pazienti che soffrono realmente e ai quali non basta la professionalità medica per risolvere il problema.