Impianto di pelle di suino per il trattamento del cheratocono

La perdita di trasparenza corneale è tra le principali cause di cecità nel mondo. In futuro, oltre che con il trapianto di cornea, potrebbe essere trattata anche mediante l’impianto di protesi derivate dalla pelle di suino, come riporta il quotidiano spagnolo El País riprendendo un articolo pubblicato da alcuni ricercatori oftalmologi della Johns Hopkins Medicine. Gli studiosi sono infatti riusciti a progettare protesi oculari “a partire dalle proteine contenute nella pelle di maiale, riuscendo peraltro a ripristinare la vista a ben 14 persone”. Si tratta di un correttivo della “disabilità visiva dovuta alla malattia dello stroma corneale”. Come materia prima è stato utilizzato tessuto di suino per formare una soluzione di collagene purificata, impiegata per progettare un idrogel che “imita” la cornea umana. Successivamente, gli oftalmologi chirurghi hanno praticato un’incisione nella cornea per ispessirla e rimodellarla per poterne ripristinarne le funzioni.

Il cheratocono è una malattia progressiva non infiammatoria della cornea che insorge solitamente fra i 14 e i 20 anni; è caratterizzata da uno sfiancamento del tessuto della cornea, che tende ad assottigliarsi e assumere una forma irregolarmente appuntita, e quindi a “cono”. La cornea è la prima lente che i raggi luminosi incontrano nel proprio percorso verso la retina ed è responsabile per circa l’80% della messa a fuoco delle immagini; il cristallino e la lente interna dell’occhio ne completano la funzione. Per ottenere delle immagini perfettamente focalizzate, è necessario che la cornea abbia una forma regolare, più curva al centro e lievemente più piatta in periferia. Nel cheratocono sia l’entità sia la distribuzione della curvatura risultano modificate (astigmatismo irregolare), con la conseguente visione sfocata.