
Secondo Ilaria Capua, direttrice dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, alcuni animali potrebbero essere, almeno in futuro, il serbatoio dell’infezione da coronavirus. In particolar, gli animali più a rischio, sempre secondo la prof.ssa Capua, sarebbero “maiali, visoni, gatti, furetti, scimmie e forse conigli, in quanto si tratta di animali con recettori molto permissivi al nuovo coronavirus”. La studiosa ha espresso questi concetti durante un dibattito online patrocinato dall’Humanitas University, l’Istituto dei tumori e l’Università Bocconi di Milano. L’infezione potrebbe arrivare proprio da loro, e farli diventare “serbatoi di infezione e suoi amplificatori. Non voglio essere allarmista, ma è un problema a cui pensare per il futuro”, sottolinea Capua. “Lo stiamo già vedendo in alcuni animali degli zoo o in allevamenti di visoni.”