Idrossitirosolo, la sostanza dell’olio di oliva contro l’obesità dei bambini

L’aumento del numero dei bambini con sovrappeso e obesità nei Paesi industrializzati ha comportato l’aumento di casi di fegato grasso o steatosi epatica non alcolica (NAFLD). Secondo uno studio italiano, l’idrossitirosolo, sostanza contenuta nell’olio di oliva, migliora lo stress ossidativo, l’insulino-resistenza e la steatosi epatica nei bambini obesi e affetti da fegato grasso. Tra le cause del fegato grasso, si ha l’aumento dello stress ossidativo, che le cellule subiscono come conseguenza dell’obesità. Lo studio è stato condotto dai medici del Bambino Gesù e rappresenta è il primo trial pediatrico con l’uso dell’idrossitirosolo, un fenolo dell’olio di oliva con elevato potere antiossidante. Il problema è che per ottenere l’effetto antiossidante desiderato sarebbe necessario usare grosse quantità di olio d’oliva, con il serio rischio di diventare obesi, essendo l’olio d’oliva molto calorico. Oggi però, grazie ai progressi della tecnologia farmaceutica, è possibile impiegare solo le sostanze antiossidanti dell’olio d’oliva, potendone trarre beneficio senza subirne l’effetto calorico. “Questi prodotti assolutamente naturali possono essere integrati nella dieta dei bambini obesi per combattere le complicanze dell’obesità come lo stress ossidativo (invecchiamento cellulare, danno delle pareti delle arterie e vene) l’insulino-resistenza e la steatosi epatica”, spiega Valerio Nobili, responsabile di Epatologia, Gastroenterologia e Nutrizione del Bambino Gesù. Lo studio, per il quale i ricercatori si sono avvalsi dell’esperienza del dipartimento di Chimica, Biologia e Farmacologia dell’Università di Messina, è stato pubblicato sulla rivista Antioxidant and Redox Signaling.