Praticare il golf fa bene alla salute, mantiene allenate le articolazioni e le ossa. Non solo: agisce positivamente anche sul cervello, assicurando il benessere della mente, affermano gli Ortopedici SIOT, che lo definiscono uno sport “per tutte le età”. E proprio gli appassionati di golf nel nostro Paese sono in attesa per l’arrivo, per la prima volta in Italia, dal 29 settembre al 1° ottobre 2023, della Ryder Cup, nota come The Ryder Cup Matches, torneo di golf internazionale che si disputa ogni 2 anni, a partire dal 1927 e che verrà ospitato quest’anno presso il Marco Simone Golf Club di Roma. “Il golf è una pratica sportiva adatta a tutti e per tutte le età”, dichiara il prof. Alberto Momoli, presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia SIOT, direttore UOC Ortopedia e Traumatologia Ospedale San Bortolo, Vicenza. “Ma, come tutti gli sport, necessita di una preparazione atletica tanto maggiore quanto è più alto il livello raggiunto. Raccomandiamo, quindi, un adeguato riscaldamento e stretching di tutti i distretti muscolari prima dell’inizio della giornata sportiva e, per i giocatori più esperti, è utile una preparazione atletica mirata e seguita da un personal trainer. Nel caso si arrivasse alla pratica del golf dopo un infortunio o in presenza di protesi articolari, è importante valutare in anticipo con il proprio ortopedico intensità, frequenza e preparazione.”
SIOT: “5 MOTIVI PER PRATICARE GOLF A TUTTE LE ETÀ, ANCHE DOPO INTERVENTI CHIRURGICI”
- “È uno sport con scarso impatto articolare e bassa frequenza di infortuni acuti;
- È un ottimo esercizio cardiovascolare (soprattutto quando si evita la golf car) con effetti benefici di natura metabolica, tanto più che si gioca all’aria aperta;
- Garantisce benessere psico-fisico; l’ambiente naturale di un campo da golf aiuta anche la mente così come la necessità di concentrazione necessaria al golfista; inoltre, la compagnia può favorire la socializzazione con effetti vantaggiosi soprattutto nelle età più avanzate;
- Aiuta, anche in età non più giovane, a mantenere un trofismo muscolare di tutti i distretti anatomici, utile anche per la vita di tutti i giorni;
- È lo sport maggiormente consigliato anche per chi ha una protesi di anca o di ginocchio; le caratteristiche specifiche di questo sport (basso impatto, movimenti coordinati) assicurano che le protesi non abbiano stress importanti consentendo una massima tranquillità nel praticare questo sport anche con assiduità.”
Non solo benefici però. Con il golf, ricordano gli esperti SIOT, vi sono anche alcune insidie cui prestare attenzione: dalle lombalgie alle tendinopatie del gomito, ai dolori a spalle, polsi e ginocchia.
SIOT: “LE 5 PATOLOGIE PIÙ FREQUENTI NEL GOLF”
- “Lombalgia. Lo stress ripetuto del gesto atletico nel golf (imputata principale è la torsione della colonna durante lo swing) può essere causa di un dolore alla colonna, principalmente nella parte bassa. Il dolore è sostenuto da una contrattura muscolare, talvolta temporanea e reversibile, ma spesso da eccessivo sovraccarico sulle faccette articolari e per la presenza di discopatie. In questo caso è opportuno un controllo medico, eventuali valutazioni diagnostiche e astenersi per un periodo più o meno lungo, dopo le cure più indicate, dall’attività golfistica;
- Tendinopatie del gomito. Le tendiniti del gomito sono dovute alla ripetizione dei movimenti tipici di questo sport, con stress continui sull’inserzione dei tendini dell’avambraccio sull’osso. L’epitrocleite (conosciuta anche come ‘gomito del golfista’) è la più frequente patologia del gomito, responsabile del dolore e può limitare seriamente il gesto atletico. Anche in questo caso, la persistenza del dolore necessita di controlli medici e terapie adeguate (cicli di fisiochinesiterapia, protezione con tutori appropriati, eventuali modifiche dell’impugnatura della mazza);
- Dolore alla spalla. Il dolore alla spalla nei golfisti è in relazione ad un sovraccarico dei tendini chiamati ‘cuffia dei rotatori’; anche in questo caso i movimenti reiterati possono causare infiammazioni acute, degenerazioni, borsiti, microlesioni fino ad arrivare a lesioni complete dei tendini, soprattutto del sovraspinoso. Gli accertamenti diagnostici (ecografia e risonanza magnetica), possono quantificare l’entità del danno tendineo e indirizzare verso la terapia più corretta che, talvolta, può anche essere di tipo chirurgico. Spesso opportune cure fisioterapiche possono risolvere il problema.
- Dolore al polso. Così come nella spalla e nel gomito, il dolore del polso è legato ad una infiammazione dei tendini tra polso e mano, in particolare nella guaina che circonda i tendini (tenosinovite); la trasmissione al polso dell’intero ciclo dello swing causa sovraccarichi che possono portare al dolore; utile in questo caso una protezione, spesso utilizzata come prevenzione; una precoce diagnosi e trattamento evita che tale patologia si cronicizzi con conseguente astensione dall’attività sportiva;
- Dolore al ginocchio. Durante il gesto atletico, la rotazione dell’anca è stabilizzata con l’aiuto del ginocchio che può subire importanti sovraccarichi, oggetto talvolta di lesioni a carico dei menischi o della cartilagine (spesso già usurata in età avanzata). La terapia indicata (talvolta anche chirurgica) dipende molto dall’entità del danno, dall’età e dalla frequenza dell’attività sportiva.”